Vibo, adesso a rimanere con i rubinetti a secco è il capoluogo: scoppia la protesta
L’emergenza idrica non solo non accenna a diminuire nel territorio comunale ma si allarga a macchia di leopardo
Adesso anche Vibo Valentia è con i rubinetti a secco. Dopo che per settimane la carenza idrica ha colpito Vibo Marina e Bivona, mettendo in ginocchio residenti e turisti, e mandando all’aria quel poco di economia che ancora resisteva, a rimanere senza il prezioso liquido sono alcune zone della città capoluogo di provincia. E la protesta scoppia forte sui social. «Zona Biblioteca – Autostello è da un mese che arriva un filo giusto per riempire quattro bidoni e basta, ora di arrivo prevista al secondo piano verso le 10 del mattino, ora che se ne va ore 11 del mattino, anche stamani abbiamo fatte le dovute segnalazioni da persone educate e pazienti ricevendo le solite risposte con l’aggiunta di una nuova: “Quasi tutta Vibo è nelle stesse situazioni”, a questo punto non serve più scrivere sui social, fare raccolta firme per mandare a casa di corsa i responsabili o chi non sa gestire queste emergenze. È una cosa vergognosa». Questo uno dei tanti post scritti da parte di cittadini irritati e stizziti, soprattutto perché questi sono giorni di gran caldo e rimanere senza acqua in casa equivale a vivere letteralmente un incubo. E c’è anche chi non manca di proporre di raccogliere le firme e andare in Prefettura. Altri cittadini fanno presente che oramai «da tre mesi, tutte le sere l’acqua va via e ritorna la mattina». [Continua in basso]
L’emergenza idrica, insomma, non solo non accenna a diminuire nel territorio comunale di Vibo Valentia ma si allarga a macchia di leopardo andando ora a colpire interi quartieri del capoluogo. L’amministrazione Limardo fa quel che può, ma in questo caso, molto probabilmente, fare il possibile non è ancora abbastanza. Serve uno sforzo maggiore quanto tempestivo e mirato. Bisogna soprattutto conoscere i quartieri più colpiti dall’emergenza idrica e intervenire in maniera capillare. A cominciare dall’invio immediato di autobotti al fine di dare in qualche modo conforto e sostegno ai più deboli: anziani, malati, persone non autosufficienti. Ma serve capire soprattutto i motivi del mancato arrivo dell’acqua, che – come è noto – spesso e volentieri è dovuto a continue perdite lungo la fatiscente rete idrica comunale, ma anche dalla necessità di chiedere in tempo alla Sorical di aumentare la portata durante il periodo estivo.