Nove anni senza Natuzza, Paravati epicentro di fede nel giorno di Ognissanti – Video
La straordinaria figura della mistica con le stigmate rivive nella storica intervista a Pino Nano. La sua modesta abitazione meta di un incessante pellegrinaggio di persone bisognose di aiuto
Il primo novembre 2009, Ognissanti, moriva Natuzza Evolo. L’umiltà, la fede incrollabile, l’amore verso i giovani, la devozione alla Madonna caratterizzarono il passaggio terreno della mistica di Paravati. La sua modesta abitazione, in un piccolo borgo del Vibonese, fu meta di continui pellegrinaggi. Qui giungevano per incontrarla e per avere una parola di conforto, persone da più parti d’Italia. Nove anni dopo la sua scomparsa, la chiesa edificata per rendere omaggio a Dio e alla madre del Signore, accoglie fedeli da ogni angolo della regione e non solo. Chi era questa piccola donna dal cuore generoso? Quale rapporto speciale con gli angeli ed i santi e come si manifestava la Passione di Cristo sul suo corpo? Dilemmi le cui risposte sono contenute nella storica intervista rilasciata al giornalista Rai Pino Nano. Una testimonianza autentica nel corso della quale la mistica si racconta. Era il 28 febbraio del 1989. Di fronte al giornalista sedeva una personalità carismatica fuori dal comune. Eppure, nonostante i clamori mediatici, il dono delle stigmate, il sostegno elargito senza chiedere nulla in cambio, Natuzza rimarcava il suo essere «vermo di terra». Il suo essere “nulla” dinanzi all’amore infinito del Creatore. La sua vita è stata un esempio ed ha plasmato i cuori e le coscienze della comunità di Paravati. E non solo.
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