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Comune di Vibo e dissesto, la Corte dei Conti tace sulla proroga e fa crescere i timori

Il 31 luglio era il termine ultimo per presentare le controdeduzioni alla magistratura contabile. Disco verde, invece, dalla Commissione per la stabilità finanziaria alla revisione del Piano

Comune di Vibo e dissesto, la Corte dei Conti tace sulla proroga e fa crescere i timori
Il corridoio del Comune di Vibo Valentia che conduce nell'ufficio del sindaco

Se da un lato l’amministrazione comunale di Vibo Valentia può tirare un sospiro di sollievo dall’altro, invece, i timori per un eventuale dichiarazione del secondo dissesto finanziario dell’ente rimangono ancora tutti in piedi. Ci spieghiamo meglio: nella tarda giornata di venerdì scorso in Comune è arrivata la risposta da parte della Cosfel (Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali), organismo del Ministero dell’Interno, che ha dato il via libera all’amministrazione del capoluogo di poter operare una revisione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, che nelle intenzioni dei suoi autori dovrebbe riuscire a ripianare l’attuale debito del Comune. Un debito inizialmente di 24.495,227 euro, ma dopo il richiamo della Corte dei Conti, che aveva stabilito un buco addirittura di 61.536,902, il debito, dopo altri approfondimenti da parte dell’ente, è risultato di 34.599.662 euro, e sul quale oggi già pesano gli ulteriori 18 milioni di massa passiva lasciati in eredità dalla Commissione straordinaria di liquidazione che ha chiuso il primo default dell’ente, dichiarato dall’ex amministrazione D’Agostino nell’oramai lontano 2013. [Continua in basso]

Il documento contabile – lo ricordiamo – è stato inoltrato dal Comune, alla Corte dei Conti e al Viminale, nell’estate del 2019, dopo avere ottenuto il parere favorevole del consiglio comunale. Il testo rappresenta la strada alternativa ad un ulteriore dissesto di Palazzo Luigi Razza. Poter quindi intervenire sul Piano, al fine di aggiornarlo con nuove misure finanziarie e alla luce di possibili altre risorse economiche, torna certamente utile ai vertici di Palazzo Razza in vista di una sua eventuale approvazione da parte della magistratura contabile. Non solo: l’aggiornamento del Piano in questione consentirebbe anche di poter rispondere in modo più esaustivo alla nota mandata dalla Corte dei Conti lo scorso 15 giugno con la quale, ancora una volta, sono stati sollecitati ai vertici di Palazzo Razza accertamenti finanziari proprio per meglio valutare nuovamente il documento.

Soltanto che la data ultima per fornire le precisazioni richieste era fissata per lo scorso 31 luglio. Termine, quindi, scaduto, da quattro giorni. L’amministrazione, però, aveva chiesto il 29 luglio una proroga fino al 30 settembre proprio perché era in attesa di una risposta da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali se potesse o meno intervenire sul Piano all’esame da due anni della magistratura contabile e perché in possesso di nuove risorse che andrebbero a ripianare il debito. La scelta di chiedere una proroga è stata, inoltre, annunciata e spiegata dal sindaco nel corso dell’ultimo consiglio comunale: la proroga in pratica diventa necessaria per avere più tempo disponibile al fine di consentire al personale dipendente di fare gli accertamenti richiesti e, quindi, fornire risposte precise che giungono da Catanzaro e dare conto di eventuali misure straordinarie che potrebbero modificare lo scenario del documento (alla luce soprattutto della possibilità di poter intervenire sullo stesso). Soltanto che a tutt’oggi questa risposta manca. La Corte dei Conti, infatti, ad ancora tace sulla richiesta avanzata dall’esecutivo Limardo. E il Comune, quindi, si trova costretto comunque a dover fornire le sue controdeduzioni, con il solo materiale raccolto fino ad oggi, rispetto a quanto richiesto nella nota dello scorso giugno. Vale a dire che anche se ha avuto carta bianca per intervenire sul Piano, alla Corte dovrà rispondere senza poter inserire alcuna modifica sostanziale. Insomma, la possibilità o meno di evitare il secondo dissesto sembra appesa a un filo. I timori restano, la pura anche. Tranne che in queste ultime e calde ore di agosto non giunga dal capoluogo di regione sulla scrivania del sindaco una risposta positiva da parte della magistratura contabile decisa a concedere più tempo a Palazzo Razza.

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