Musicisti allontanati da Tropea, L’Andolina al sindaco: «Diventati il borgo più ridicolo d’Italia»
Il consigliere presenta un’interrogazione al sindaco Giovanni Macrì e lo invita a chiedere scusa ai due artisti. Sottolinea la violazione di diritti costituzionali, attraverso il ritiro dei documenti ai due ragazzi, e sollecita provvedimenti contro il cittadino tropeano che ha provocato il tutto
Continua a tenere banco il caso dei due giovani musicisti marchigiani multati, maltrattati e allontanati da Tropea. A leggere i commenti sui social e a sentire i cittadini di Tropea ed i turisti, non convincono le spiegazioni sull’accaduto fornite dal sindaco Giovanni Macrì (dirigente provinciale, fra l’altro, di Forza Italia). Ed al primo cittadino è rivolta un’interrogazione del consigliere comunale, Massimo L’Andolina, del gruppo “L’Altra Tropea”, indirizzata per conoscenza anche al prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli, in ordine ai fatti avvenuti il 24 luglio scorso nel centro di Tropea alle “Tre fontane”. [Continua in basso]
Questo il testo dell’interrogazione:
“Gent.mo Sig. Sindaco,
in riferimento all’oggetto si pone la seguente interrogazione con pregheria di risposta scritta.
Nella sera del 25.07.2021 alle “Tre Fontane” una coppia di artisti di strada venivano ostacolati nella loro esibizione da un cittadino di Tropea che “aizzava” contro una cassa acustica ad altissimo volume nel tentativo di disturbarne l’esibizione, cosa che naturalmente è avvenuta con conseguente interruzione della stessa e discussione piuttosto animata tra i protagonisti.
Interveniva la polizia municipale che, a quanto pare, sequestrava i documenti degli artisti di strada, li convocava presso la sede della Polizia Municipale, comminava una multa di 200,00 euro per la violazione del regolamento comunale che vieta le manifestazioni di strada e infine consegnava loro il foglio di via intimando loro di lasciare la città nel più breve tempo possibile”.
Il consigliere comunale Massimo L’Andolina chiede quindi che venga accertato: [Continua in basso]
Se i fatti siano andati effettivamente così, come si evince da numerosi filmati;
In base a quale dispositivo di legge ai due artisti vengono sequestrati i documenti personali di identificazione;
Di quali delitti si sono macchiati i due artisti tanto da essere cacciati dalla città; Si sono rivelati oltre che musicisti, spacciatori di droga? ‘ndranghetisti in pausa artistica? Criminali ricercati dall’Interpol?
Il perchè non presi provvedimenti da parte della Polizia municipale nei confronti di quel cittadino che ha vistosamente provocato il tutto suonando ad altissimo volume e violando anche egli il Regolamento comunale;
Di chiedere al comandante della Polizia Municipale e ai suoi sottoposti se hanno dimenticato che L’Italia è il Paese del Diritto e che non ci troviamo né nel Cile di Pinochet né nella Bielorussia di Lukashenko;
E se gli stessi si sono resi conto di aver violato un diritto costituzionale: quello della libertà e della libera circolazione;
Quali provvedimenti intende prendere nei confronti dei suddetti dipendenti se si ravvederanno gli estremi dell’abuso d’ufficio;
Se ravvede, infine, la necessita di chiedere scusa ai due artisti e di invitarli gratuitamente a Tropea, a nostre spese. E’ comprensibile che ai due artisti, anche se non erano a conoscenza del Regolamento comunale, venga comminata la multa, cosa che deve riguardare anche quel cittadino di Tropea, ma non era molto più semplice e civile invitare semplicemente i due artisti a sospendere la loro esibizione?
Questo episodio che è diventato virale sui social, getta l’ennesima ombra su questa città, dove i contenuti sono ben diversi dalle apparenze, basta sentire i commenti dei turisti. Il Borgo dei Borghi – conclude Massimo L’Andolina – non deve essere soltanto una vetrina, sia pur bella. Ma che valore ha se essa non è associata ad un risveglio culturale e civile che aumenti il suo fascino e la sua credibilità? In un attimo siamo passati dal Borgo più bello d’Italia, al Borgo più ridicolo d’Italia”.
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