Comune di Vibo e dissesto, controdeduzioni alla Corte dei Conti: si chiederà una proroga
Lo ha annunciato oggi il sindaco Maria Limardo in apertura dei lavori del consiglio comunale. Le ragioni del primo cittadino
L’amministrazione comunale di Vibo Valentia chiederà alla Corte dei Conti un’ulteriore proroga in riferimento alla presentazione delle controdeduzioni da inviare entro il 31 luglio alla magistratura contabile. Lo ha annunciato questa mattina il sindaco Maria Limardo in apertura dei lavori del consiglio comunale. In aula erano attese le parole del primo cittadino, il quale nei giorni scorsi aveva fatto sapere che avrebbe riferito proprio sull’indirizzo che la sua amministrazione avrebbe assunto sulla imminente scadenza imposta dalla stessa Corte dei Conti. Questa – lo ricordiamo – ha inviato il 15 giugno scorso una nota per chiedere all’ente ulteriori e più approfonditi accertamenti contabili sul Piano di riequilibrio finanziario pluriennale presentato dall’amministrazione alla magistratura contabile, nell’estate del 2019, per evitare un secondo e pericoloso dissesto finanziario. [Continua in basso]
Il sindaco, tuttavia, ha spiegato che tale richiesta non nasce dal fatto che gli uffici finanziari del Comune non stiano lavorando, ma semplicemente perché – ha sottolineato la Limardo – «nelle more della nostra risposta alla Corte dei Conti sono accaduti fatti nuovi e importanti: innanzitutto la Commissione di liquidazione del debito (insediatasi a Palazzo Luigi Razza al fine di ripianare il debito del primo dissesto e portare l’ente in uno stato di normalità economica, ndr), ha terminato il suo lavoro e ci ha lasciato 18 milioni di euro, ma questo attivo appare del tutto farlocco. E poi – ha aggiunto il sindaco – abbiamo scritto al Ministero dell’Interno affinché possiamo avvalerci di una misura straordinaria. Lo stabilisce, peraltro, il decreto legislativo 267 del 2000. La nostra richiesta è stata accolta dal Viminale e ricordo che siamo anche stati ricevuti, ma l’ultima parola spetta alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, ossia la Cosfel, che si è riunita proprio ieri e, quindi, non sappiamo cosa abbia deciso di deliberare. Ossia non conosciamo, tra le altre possibilità, se ci autorizzerà o meno a mettere nuovamente mano al Piano finanziario al fine di poterlo aggiornare. Non sappiamo se ci autorizzerà a farlo e, pertanto, appare evidente che in assenza di una risposta tanto importante, non sappiamo come rispondere alla Corte dei Conti. Ecco perché – ha detto sempre il primo cittadino – abbiamo deciso di chiedere un’ulteriore proroga alla Corte dei Conti. Non sappiamo cosa rispondere in attesa di una risposta della Cosfel».
Incalzata, poi, dall’intervento del consigliere di opposizione Giuseppe Policaro (“Vibo Democratica”), il quale ha sostenuto che «l’amministrazione chiede l’ennesima proroga rispetto a documenti già chiesti. E, dunque, di fatto non si sa cosa rispondere alla Corte dei Conti», dichiarazioni condivise anche da Stefano Soriano (Partito democratico), la Limardo ha replicato che «non è vero che non sappiamo cosa dire alla Corte dei Conti. Nego nella maniera più categorica che non sappiamo cosa rispondere. Le controdeduzioni sono quasi completate, ma è evidente che il tutto sia fortemente influenzato dalla decisione che assumerà la Commissione per la stabilità finanziaria che, ripeto, si è riunita ieri e non sappiamo cosa abbia deciso. E chiarisco ancora una volta che, contrariamente a quanto era accaduto nelle precedenti deliberazioni, la Corte dei Conti questa volta non chiede al Consiglio di rispondere alla sua richiesta di istruttoria, ma lo chiede – ha chiuso il sindaco – soltanto al sindaco, al dirigente di settore e all’organo di revisione. Dunque, non al consiglio comunale».
Ultima annotazione. Ricordiamo che la nota della Corte dei Conti rappresenta una risposta alle controdeduzioni che l’esecutivo comunale ha inviato alla magistratura contabile lo scorso dicembre in replica al fatto che quest’ultima avesse quantificato la massa passiva dell’ente in 61.536,902 euro, rispetto all’iniziale debito calcolato dall’amministrazione che, invece, era risultato pari a 24.495,227 euro. Cifra, questa, inserita nel Piano di riequilibrio finanziario, predisposto dall’assessore al ramo Maria Teresa Nardo. Nelle sue prime controdeduzioni, l’amministrazione del capoluogo ha, infine, risposto ai magistrati contabili e stabilito un buco finanziario pari a 34.599.662 euro. Da allora in poi si era in attesa che la Corte dei Conti si pronunciasse, cosa che ha fatto poi con la nota del 15 giugno scorso che tanto preoccupa l’amministrazione Limardo. Ed è proprio tale documento e questo balletto di grandi numeri che hanno portato, infine, l’amministrazione a chiedere aiuto al Ministero dell’Interno affinché possa concedere l’applicazione di misure straordinarie a favore di Palazzo Luigi Razza che, tra le altre possibilità, contemplano anche l’opportunità di rivedere e aggiornare il Piano di riequilibrio.
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