Una relazione affettiva (e pericolosa) dietro la scomparsa di Vangeli? – Video
I carabinieri hanno recuperato diversi elementi utili destinati al Ris di Messina. Si continua a cercare il corpo del ragazzo inghiottito dalla lupara bianca tra il 9 e il 10 ottobre. Gli interrogatori del pm Lotoro e le analisi sul traffico telefonico
Una relazione affettiva che viveva un momento delicato. Una relazione pericolosa, giunta ad una svolta inattesa. Potrebbe celarsi qui la causa della scomparsa di Francesco Vangeli, il 26enne di Scaliti di Filandari inghiottito dalla lupara bianca tra il 9 e il 10 ottobre scorsi? Le indagini dei carabinieri di Vibo Valentia procedono spedite, attraverso interrogatori di persone informate sui fatti e sospettati, attraverso l’analisi dei dati di traffico telefonico. Decisiva, però, sarà la perizia sulla Ford Fiesta ritrovata carbonizzata, nei pressi della pinetina di Dinami. Gli specialisti dei rilievi scientifici del Nucleo operativo provinciale dell’Arma hanno repertato diversi elementi utili da una carcassa devastata dal rogo. A breve i reperti e l’auto saranno affidati al Ris di Messina con l’obiettivo di risalire a tracce biologiche che possano consentire di capire cosa sia accaduto quella sera a Francesco e di svelare l’identità genetica di uno o più potenziali assassini. Gli inquirenti coordinati dal pm di Vibo Ciro Luca Lotoro, dal colonnello Luca Romano e dal maggiore Valerio Palmieri, d’altro canto si scontrano con l’omertà tipica di questi territori e che rallenta la risoluzione di un caso prossimo alla svolta. Determinante potrebbe essere il recupero del corpo di Francesco Vangeli. Perché la possibilità che questo ragazzo, incensurato e descritto come ben voluto da tutti, sia ancora vivo sono ormai quasi del tutto svanite.
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