Comune di Vibo, salta il Consiglio: il sindaco Limardo sotto attacco della maggioranza
La seduta rinviata per mancanza di numero legale. Consiglieri e assessori di “Città Futura” sul piede di guerra: manca il confronto. Dura l'opposizione
Una decisione presa di comune accordo. Ben ponderata. Studiata a tavolino e messa in atto questa mattina con la scelta strategica di non fare partecipare alcuni rappresentanti del gruppo consiliare “Città Futura” ai lavori consiliari che, unitamente ad altre assenze in aula della maggioranza – che poi è andata evidentemente in corto circuito battendo in ritirata – e della minoranza, ha costretto il presidente del civico consesso Rino Putrino a rinviare a domani mattina la seduta per mancanza di numero legale. Consiglieri comunali (Giuseppe Cutrullà, Danilo Tucci, Paola Cataudella, Nino Roschetti, Gerlando Termini e Stefania Ursida) e assessori (Giovanni Russo, Lavori pubblici, e Domenico Francica, Attività produttive) della compagine di maggioranza, che fa riferimento al consigliere regionale Vito Pitaro, hanno così voluto uscire allo scoperto e lanciare un segnale forte al sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo.
Quale? Presto detto: gli interessati mettono sotto accusa la mancanza di dialogo e di confronto con il primo cittadino del capoluogo reo, a loro dire, di tirare dritto per la sua strada senza tenere in debito conto le varie anime che oggi compongono la sua maggioranza. In pratica, sia i consiglieri quanto gli assessori di “Città Futura” non verrebbero ascoltati nella giusta misura in relazione all’azione amministrativa che si intende portare avanti. E, poi, il gruppo consiliare verrebbe informato tardivamente sulle scelte adottate dall’esecutivo. Ma ci sarebbero anche altri problemi: a cominciare dal fatto che i consiglieri con ruoli nelle commissioni lamentino di non avere il necessario supporto dell’esecutivo in quanto gli assessori, anche se invitati a relazionare, disertano poi le sedute. Da qui, dunque, la decisione di dire basta e di passare dalle parole ai fatti con la scelta di non far prendere parte al Consiglio di stamane quattro dei sei rappresentanti del gruppo. [Continua in basso]
Insomma, il sindaco è avvertito: adesso dovrà essere proprio Maria Limardo, se vorrà che le acque tornino presto tranquille, giocare di anticipo e aprire un tavolo di confronto con i consiglieri di “Città Futura” prima che la rivolta tiri dentro altri esponenti della maggioranza, la cui sofferenza nei riguardi del modus operandi del capo dell’amministrazione non appare più un mistero. Sul tavolo bisognerà mettere tutto ciò che non va e vedere insieme se è possibile rimettersi in cammino sulla stessa strada intrapresa prima delle elezioni. In caso contrario, gli assessori potrebbero dimettersi dall’esecutivo di Palazzo Luigi Razza e il gruppo “Città Futura” lasciare l’attuale maggioranza di centrodestra con il risultato di aprire così una crisi politica dai risvolti del tutto imprevedibili.
Sulla vicenda, inoltre, si registra anche un duro intervento da parte dei consiglieri di opposizione di “Vibo Democratica” Giuseppe Policaro e Marco Miceli, i quali sottolineano: «Da sempre abbiamo denunciato una dannosa eterogeneità della maggioranza che sostiene l’amministrazione Limardo e oggi cristallizziamo il dato, non a caso in vista delle elezioni regionali. Non è stato convocato il Consiglio per il conto consuntivo 2020 entro il 31 luglio e, salvo deroghe di cui non abbiamo contezza, di conseguenza anche il prefetto – qualora ciò avverrà – non potrà non prendere atto della situazione».
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