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Oliverio e gli “ex” in aeroporto, il Pd vibonese sbotta: «Mai più con chi ha tradito»

Francesco Pacilè tuona contro chi ha «minato la forza e la credibilità del partito in tutti i recenti appuntamenti elettorali». E afferma: «E’ uno scempio, non siamo terra di conquista»

Oliverio e gli “ex” in aeroporto, il Pd vibonese sbotta: «Mai più con chi ha tradito»

«Apprendo da foto e da indiscrezioni giornalistiche di queste ultime ore, di dialoghi e di incontri più o meno segreti di qualche dirigente del Pd regionale, tra cui il Presidente della Regione Oliverio, con rappresentanti politici vibonesi che nulla hanno a che vedere da diverso tempo con il Partito Democratico e che in questi ultimi anni hanno puntualmente provveduto, al contrario, a minarne la sua forza e la sua credibilità in tutti i recenti appuntamenti elettorali, come ampiamente evidenziato dalle notizie di stampa di alcuni mesi fa. In qualità di segretario di circolo del PD di Vibo Valentia e rappresentante politico di centinaia di iscritti e di militanti democratici della città capoluogo, rifiuto e respingo la logica secondo la quale il mio partito possa essere terra di conquista da parte di chi fino a qualche giorno fa era impegnato nel tentativo di distruggerlo. Ritengo ancor più grave, agli occhi dei nostri militanti e dei nostri elettori, l’azione di chi in queste ore si propone come “regista” a livello regionale di possibili accordi sottobanco nella Provincia di Vibo Valentia, nel tentativo di riportare in sella coloro che hanno offeso e umiliato ripetutamente gli iscritti di questo partito». È quanto afferma in una nota il segretario del circolo cittadino del Partito democratico di Vibo Valentia, Francesco Pacilè. (L’articolo prosegue sotto la pubblicità)

«Io – prosegue – in qualità di segretario del circolo politicamente più importante della Provincia, non posso dunque tacere di fronte a questo scempio e a questo teatrino, e dunque respingo queste logiche prepotenti di chi pensa che il partito nella città di Vibo e nella sua Provincia, sia terra di conquista e strumento a disposizione di accordi di potere fini a se stessi e non certamente orientati a risolvere i problemi comuni. Non è questa la strada da seguire, non è questo il modo di agire, non è questo quello che centinaia di iscritti, tra cui molti giovani, mi hanno chiesto quando sono stato eletto circa un anno come segretario di questo partito nella città capoluogo. Ed è per tutelare coloro che amano questa comunità e che si spendono quotidianamente per il partito che oggi prendo pubblicamente questa posizione. Chi crede che il Partito Democratico sia un autobus sul quale salire o scendere a proprio piacimento si sbaglia di grosso! Le porte del Partito Democratico saranno sempre aperte per tutti coloro, giovani in primis, che vogliono contribuire al miglioramento della nostra Città e della nostra Provincia, non di certo a persone con un passato politicamente fallimentare, che credono di poter tornare in sella dopo essere stati già disarcionati dagli elettori».

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