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Giornate europee del patrimonio, a Vibo le “Vie di terra e di mare“

Il successo dell’iniziativa ospitata dal Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” ha convinto i promotori a prolungare la mostra fino al 30 settembre

Giornate europee del patrimonio, a Vibo le “Vie di terra e di mare“
Interni del museo Capialbi di Vibo

Il Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia ha promosso, per le Giornate europee del patrimonio, previste per il 22 e il 23 settembre, con tema “L’arte di condividere“, l’evento “Vie di terra, vie di mare” che ha visto la collaborazione con diversi partners attivi nel comprensorio vibonese. «La buona sinergia che si è stabilità – si legge in un comunicato stampa – ha permesso l’ottima riuscita dell’iniziativa, che continuerà nei prossimi giorni, fino al 30 settembre. Tanti gli eventi organizzati, tutti mirati alla valorizzazione di questa parte di territorio, da sempre luogo di scambi e interazione tra i diversi popoli e le diverse civiltà. Il Museo che custodisce importanti reperti provenienti dal territorio dell’antica Hipponion-Valentia ha posto l’attenzione su alcune sezioni di enorme interesse storico-archeologico ma forse poco conosciute dal grande pubblico».

Attraverso percorsi segnalati, grazie ad alcuni pannelli esplicativi a cura dei Lions di Vibo Valentia, «il visitatore ha potuto ammirare reperti significativi quali il Cippo miliare proveniente da Sant’Onofrio che rappresenta una testimonianza tangibile del passaggio dell’antica via Annia-Popilia nel territorio vibonese. Tra gli itinerari antichi la via Annia-Popilia costituiva un’arteria vitale per la comunicazione e gli spostamenti lungo il versante tirrenico meridionale della Penisola. Al secondo piano del Museo sono presenti diverse anfore, testimonianza della fitta rete di traffici che intercorrevano tra Valentia e vari porti del Mediterraneo; Valentia, dunque, centro del Mediterraneo e sede privilegiata di scambi di merci, uomini e idee».

Per finire il Museo «ha voluto porre l’attenzione sul mosaico del III sec. d.C. proveniente da una villa marittima di località Trainiti con scene di amorini pescatori, che tirano reti ricolme di una grande quantità di pesci; segno della vocazione allo sfruttamento delle risorse ittiche anche per mezzo di peschiere che si è conservata nel corso del tempo ed è testimoniata dalla presenza dell’antica Tonnara di Vibo Marina». Queste giornate, come già detto, «hanno visto una serie di sinergie, a cominciare dalla Pro loco di Vibo Marina che ha colto l’invito organizzando presso i locali della Tonnara di Bivona una serie di incontri con i familiari dei raìs, proiezioni di video, di documentari su tonnare e pesca e riproduzioni audio dei canti dei tonnaroti; il Museo civico di Ricadi – Sezione Museo del Mare, Capo Vaticano ha aperto al pubblico i suoi locali disponendo visite guidate alla mostra su tonnare e peschiere dall’epoca romana ai giorni nostri». Gli eventi promossi dal Museo archeologico nazionale di Vibo Valentia, si sono svolti in collaborazione con il Comune di Vibo Valentia, Comune di Sant’Onofrio, Lions Club Vibo Valentia, Pro loco Vibo Marina, Museo Civico di Ricadi-Sezione Museo del Mare, Capo Vaticano. Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, diretto da Adele Bonofiglio, com’è noto, afferisce al Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Acordon.

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