Vibo Marina, l’area della ex Italcementi trasformata in un Parco polivalente-Video
La presentazione del progetto questa mattina al 501 hotel nel corso di un apposito incontro. Due gli obiettivi: rilanciare il turismo e fare crescere l’occupazione
I tempi di realizzazione del progetto sono stimati dai 36 ai 48 mesi, si conta comunque di partire nel 2024. L’investimento finanziario prevede oltre 200 milioni di euro, di cui la prima tranche di 35 è già stata anticipata, mentre si conta di poter assumere circa duemila dipendenti. La struttura, inoltre, rimarrà aperta dodici mesi l’anno. Sono questi alcuni numeri del “Parco Eiponieon” presentato questa mattina al 501 hotel, nel corso di un apposito incontro, che dovrebbe essere realizzato nell’area dell’ex stabilimento della Italcementi a Vibo Marina. Presenti Giuseppe Leonetti, presidente del comitato Eiponieon Venus, Giuseppe Incarnato, presidente della Igi Investimenti Group, il fondo che ha interamente finanziato l’opera, e Alfonso Grillo, presidente Eiponieon Project Center. [Continua in basso]
L’area individuata per il Parco polivalente è stata, in particolare, ritenuta adatta a essere riconvertita per le sue caratteristiche a diventare un polo di creazione e attrattiva turistica. Ma soprattutto – ha rimarcato Grillo – «Vibo Marina non può rimanere una cattedrale nel deserto, ma merita di essere valorizzata poiché in grado di sollevare le sorti della provincia di Vibo Valentia». In ogni caso non ci sarà uno smantellamento totale del sito, ma una riconversione delle strutture dove possibile, «e ciò – ha detto sempre Grillo – anche nell’ottica di preservare il territorio e garantire un basso impatto ambientale». Leonetti, invece, dopo avere ricordato che Grillo «è stato l’anima del progetto», ha sottolineato che «intervenire sul territorio non è un fatto solo speculativo, ma vuol dire soprattutto conoscerne le componenti, assimilarne la storia, guardare al futuro con prospettive che non sono soltanto quelle della produttività e della tecnologia, ma anche quelle della salvaguardia dell’ambiente e questo progetto le rispetta tutte». Dal canto suo, Incarnato ha spiegato che il suo gruppo ha deciso di investire «in un territorio particolarmente dotato di ricchezza potenziale che può crescere attorno a un progetto importante di forte valorizzazione del territorio stesso. E, dunque, ringrazio Grillo per il suo entusiasmo e per averci coinvolti. Questo – ha aggiunto Incarnato – un progetto importante perché, oltre a rispettare l’ambiente, racchiude un obiettivo concreto: diventare un centro di eccellenza avveniristico per quanto riguarda l’industria turistica».
Il progetto ha, dunque, un duplice scopo: rilanciare il turismo e fare crescere l’occupazione in una terra particolarmente depressa. Elementi che, secondo gli ideatori del progetto, se messi insieme si spera che possano creare un forte indotto economico che naturalmente investirà sia l’area interessata dal progetto, ma anche il resto del territorio provinciale. [Continua in basso]
Il Parco
Punto di forza del Parco è la pluralità dell’offerta: dunque, non solo Parco giochi, ma – è stato spiegato stamattina – il progetto è strutturato in modo tale che al suo interno si svilupperanno aree ben strutturate, aperte ai visitatori 18 ore per 365 giorni all’anno. Ma cosa si potrà trovare al sui interno? Presto detto: Area accoglienza e Area natura; Parco tematico affiancato da un Parco giochi acquatici; Area commerciale e Area ristoro; anfiteatro, Area grandi eventi, cinema, museo, sale convegni; campi sportivi multifunzionali, percorsi a tema, piste ciclabili, aree minigolf; sale espositive; padiglione fieristico; hotel spa con area riservata alla Dieta mediterranea; Area drone; Area giochi tecnologici; Aerogravity; Torre Belvedere con visione panoramica sulla Costa degli dei; acceleratore di imprese high tech; Torre Belvedere II con arrampicata sportiva; Centro di ricerca e sviluppo di “culture intensive”; Area che ospiterà la storia industriale del sito e di Vibo Marina; Università del turismo.
L’investimento
Il progetto, finanziato da Igi Investimenti Group per oltre 200 milioni di euro, presenta un piano industriale redatto dallo stesso investitore. Tale piano guiderà la realizzazione dell’opera, nonché – è stato spiegato – la sua messa in operatività. In riferimento al personale dipendente potrebbe, ad esempio, essere gestito direttamente dalla società che realizzerebbe il Parco o, in merito alle attività commerciali previste al suo interno, si potrebbe prevedere la locazione degli stabili a terzi con regolare contratto di affitto i quali, a loro volta, assumeranno il personale necessario alla gestione. Da tenere in considerazione gli introiti economici derivanti, viste le attività commerciali e culturali interne alla struttura e la filiera esterna di forniture. Va detto, infine, che diversi proprietari dei terreni adiacenti lo stabilimento della ex Italcementi sarebbero disponibili a cedere i possedimenti e, pertanto, il progetto potrebbe anche nel tempo essere ampliato.