Vibo Marina e Bivona, turisti in fuga e cittadini esasperati: «Basta, andiamo in Procura» -Video
L’esodo dalla marina con interi nuclei familiari che si trasferiscono dai vicini parenti. Appello al prefetto Lulli: «Almeno autorizzi l’invio delle autobotti»
Ancora a secco i rubinetti di alcuni quartieri di Vibo Marina e Bivona. Un’emergenza idrica che va avanti da più di 10 giorni e che sta mettendo a dura prova i nervi di residenti e turisti costretti ad acquistare l’acqua dai privati per potere riempire le cisterne. In via Senatore Parodi, seconda traversa, uno dei quartieri a secco, 34 famiglie hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per accertare eventuali responsabili dell’improvvisa e ingiustificata interruzione della portata idrica.
L’esodo di turisti e residenti
E se qualche turista ha deciso di lasciare la frazione marinara non senza dispiacere e delusione, ci sono famiglie con figli piccoli che hanno trovato ospitalità dai parenti che vivono in altre zone dove l’acqua c’è. Altre famiglie, invece, non potendo neppure farsi una doccia, hanno lasciato la casa al mare e sono rientrate in città. Ma i più sono rimasti ostaggio delle loro case, costretti a sopportare a denti stretti. Come la signora Elisabetta Timpano, una dei firmatari dell’esposto, che ci mostra il disagio che vive dal 3 luglio scorso. Il cofano della sua auto è pieno di bottiglie che ogni giorno riempie a una vicina fontana pubblica: «Abito al quarto piano e l’acqua da me non arriva». A vivere i maggiori disagi sono infatti i cittadini che abitano ai piani più alti, ma anche il rifornimento a livello strada è spesso un terno al lotto. Infatti, nel seminterrato delle tre palazzine le cisterne sono vuote. Uno dei residenti ha collegato un tubo per riempirle. «Un nostro amico – ammette la donna – ha prelevato l’acqua dal pozzo e ce l’ha portata».
L’appello al Prefetto: «autorizzi le autobotti»
Ci si arrangia come si può pur di approvvigionarsi: «Gli anni scorsi – continua – il disservizio durava qualche giorno, non due settimane. Non sappiamo neppure la causa dell’interruzione e quando sarà ripristinata la regolare fornitura d’acqua». E neanche Sorical e Comune sembrano saperlo. Da giorni infatti una squadra di operai sta lavorando per individuare il problema. «Non possiamo rimanere altri giorni senza acqua, ecco perché abbiamo inviato al prefetto Roberta Lulli, che ha la competenza in merito, una richiesta per autorizzare i vigili del fuoco a riempire le nostre cisterne».
Patania (Confasi): «anche noi in Procura»
«Bisogna intervenire al più presto prima di esasperare ulteriormente gli animi», è l’affondo di Gianni Patania, segretario del sindacato Confasi che punta il dito contro il Comune di Vibo Valentia: «Se gli amministratori non sanno gestire la cosa pubblica devono prenderne atto, anche perché non si può lasciare una città costiera senza acqua, per di più d’estate. Molti turisti – dice Patania – sono andati via, così come hanno fatto tanti vibonesi che hanno rinunciato alla casa al mare. L’emergenza idrica sta causando un danno economico grave». Il sindacalista rende noto che nelle frazioni alle prese con la carenza idrica è iniziata una raccolta di firme per presentare un esposto in Procura. «L’acqua – conclude – è un diritto che ci viene negato. Basta, intervenga la magistratura».