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Processo “Rimpiazzo” a Vibo, Moscato: «Ho gambizzato io il costruttore Bono»

Il collaboratore di giustizia deponendo dinanzi al Tribunale ha svelato movente e mandanti del ferimento dell’imprenditore

Processo “Rimpiazzo” a Vibo, Moscato: «Ho gambizzato io il costruttore Bono»
moscato raffaele
Raffaele Moscato

Si prova a far luce anche sul ferimento del costruttore Domenico Bono, avvenuto a Vena di Ionadi il 18 marzo 2011, nell’ambito del processo nato dall’operazione “Rimpiazzo” che ha registrato oggi la deposizione del collaboratore di giustizia Raffaele Moscato. La pretesa dell’esecuzione di lavori di ristrutturazione di una palazzina a Piscopio dove abitano i genitori di Rosario Fiorillo, alias “Pulcino”, ad opera dell’imprenditore – titolare della “Bono Costruzioni srl” – sarebbe stata alla base della sua gambizzazione a colpi di pistola, esplosi al suo indirizzo da Raffaele Moscato. Mandante dell’agguato, Rosario Fiorillo, già processato e condannato con rito abbreviato.  [Continua in basso]

“E’ stato anche Francesco Scrugli a chiedermi di gambizzarlo – ha raccontato oggi Moscato – avendo ottenuto il permesso da Sarino Battaglia e Rosario Fiorillo. Rosario Fiorillo ha quindi telefonato all’imprenditore Bono dicendogli che stava per mandargli una persona per un colloquio di lavoro. Invece sono andato io con uno scooterone T Max rubato e una volta su un cantiere a Vena di Ionadi, ho chiamato per nome l’imprenditore, sono sceso dalla moto indossando un casco integrale e gli ho sparato alle gambe. Bono si è messo a correre e per questo l’ho ferito con un solo proiettile. Dopo la sparatoria – ha spiegato il collaboratore – mi sono ritirato con la moto a Piscopio dove ad attendermi c’era Rosario Fiorillo che mi ha riaccompagnato in auto a Vibo Marina insieme a Nazzareno Fiorillo. Il costruttore Bono è stato sparato perché non voleva pagare l’estorsione a Scrugli ed in più non aveva aderito subito alle richieste di Fiorillo per la ristrutturazione di un suo edificio non montando prontamente il ponteggio. I mandanti dell’agguato sono stati Scrugli e Rosario Fiorillo”.  Domenico Bono venne all’epoca giudicato guaribile in 15 giorni.

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