Festa dell’Unità a Serra San Bruno, Guccione: «La sconfitta alle prossime regionali è scontata» (VIDEO)
Attacchi alla gestione del partito anche da parte di Bruno Censore che si candida alla segreteria del Pd. Il Movimento civico serre Liberamente definisce la manifestazione una «passerella»
Il Pd in provincia di Vibo è attivo e intende ripartire dagli errori per non commetterli più, dimostrando che c’è ancora spazio per un partito che ha necessità di riacquistare consenso. Questo il filo conduttore de “La Calabria dopo il disastro” sviluppato ieri nel corso della Festa dell’Unità a Serra San Bruno. “Per me la politica è passione – ha spiegato l’ex deputato Bruno Censore che ha fatto gli “onori” di casa – e si può fare anche fuori dalle Istituzioni, perché il nostro territorio ed i nostri ideali vanno serviti”. La Festa dell’Unità di Serra San Bruno è una delle poche che ancora si tengono in Calabria e per questo, ad avviso di Censore, proprio da Serra San Bruno “occorre dire che la rappresentanza politica non ce l’hanno solo Salvini e Di Maio, ma ci sono spazi da riempire e diritti umani da difendere. Una festa aperta, quindi, non un semplice fronte del No al governo della Regione Calabria che “in questi anni – ha spiegato ancora Censore – ha fatto tante cose positive, ma ci sono criticità che vanno affrontate. Ad iniziare dal gruppo dirigente che si è chiuso in se stesso. Per questo mi sono candidato alla segreteria regionale del Pd, nel tentativo di dare un aiuto al partito ritornando a parlare con la gente e abbandonando l’autoreferenzialità”. Più pragmatico e duro Carlo Guccione, che della Giunta regionale guidata da Mario Oliverio è stato assessore. “Prendiamo continue batoste elettorali – ha tuonato – e non ci rendiamo conto che la sconfitta alle prossime elezioni regionali è già scritta. Temo, fra l’altro, che la stessa presenza del Partito democratico alla competizione elettorale non è per nulla scontata. In tre anni il partito non ha fatto una riunione, non ha fatto nulla navigando invece a vista, perdendo il contatto con la gente, specie nelle periferie dove siamo stati surclassati. E con Mario Oliverio alla guida della Regione sono aumentati sia i poveri che i ricchi”. Quindi l’affondo finale a Mario Oliverio ed Ernesto Magorno che, a suo avviso, hanno gestito il Pd in “maniera padronale non dando quelle risposte che la gente si aspettava”. A lamentare invece l’assenza di risorse per i Comuni calabresi è stato il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, mentre il consigliere regionale Michele Mirabello ha definito un errore il ridimensionamento del ruolo delle Province e le donne del Pd, presenti alla Festa dell’Unità, hanno chiesto maggiore spazio per le “quote rosa”. Bordate al sindaco di Vibo, Elio Costa ed alla gestione politica ed amministrativa di Vibo Valentia sono arrivate dal consigliere comunale Giovanni Russo e dal segretario provinciale del Pd, Enzo Insardà, pronti ad assumere la guida della città alle prossime elezioni comunali. Per il segretario del Pd di Serra San Bruno Paolo Reitano, infine, il Pd è “l’unica forza politica sul territorio che si confronta in mezzo ai cittadini e militanti senza scimmiottare via web”. A replicare a quanto sostenuto dagli esponenti del Pd nel corso della Festa dell’Unità è stato il Movimento civico serrese “Liberamente” che ha definito la manifestazione una “passerella” evidenziando i problemi che vive l’ospedale di Serra San Bruno nonostante “gli encomi lo scorso anno alla Festa dell’Unità di Serra a Mario Oliverio ed al dg dell’Asp di Vibo Caligiuri e la presenza del consigliere regionale Michele Mirabello quale presidente della commissione regionale sulla Sanità. Se la stessa energia riversata contro la partecipazione dell’onorevole Viscomi all’assemblea cittadina promossa dal nostro Movimento – spiega Liberamente – fosse stata spesa dal sindaco di Serra e dai vari esponenti territoriali ai giusti tavoli istituzionali, forse qualche risultato concreto per il “San Bruno” l’avremmo avuto”. In foto in alto il tavolo dei relatori alla Festa dell’Unità di Serra, in basso Guccione e Censore con Oliverio prima dell’allontanamento