L’ospedale di Soriano declassato a “Casa della salute” mai entrata davvero in funzione
Parte la battaglia del neo costituito comitato dell'Alto Mesima: «La struttura sanitaria potrebbe servire un bacino di oltre 15mila persone se solo fossero attivate tutte le prestazioni sanitarie e ambulatoriali»
Il neo costituito “Comitato per l’ospedale dell’Alto Mesima” annuncia battaglia a difesa dell’ex ospedale di Soriano Calabro, «declassato dai piani di rientro a “casa della salute” – scrivono – ma mai entrato pienamente in funzione. Secondo la legge istitutiva 206-2006 – prosegue la nota dei componenti del comitato – le case della Salute sono delle strutture intermedie, tra poliambulatori e nosocomi, all’interno delle quali è prevista l’erogazione di numerosi servizi sanitari ed ambulatoriali (es: neurologia, endocrinologia, pediatria ecc…). Prestazioni che – stando a quanto denunciano i rappresentanti del comitato – non sarebbero mai partite a pieno regime, tant’è che ad oggi i servizi erogati funzionano per pochissime ore la settimana e molto spesso mancano di strumenti diagnostici.
La struttura, pienamente operativa consentirebbe ad un bacino di oltre 15.000 persone di poter accedere molto più agevolmente ai servizi sanitari, senza dover affrontare i numerosi rischi legati alle lunghe e pericolose trasferte che i cittadini del luogo devono affrontare per raggiungere il nosocomio del capoluogo. Inoltre ciò, sarebbe un primo importante passo verso l’ambizioso obiettivo che da anni la Regione Calabria si pone, ovvero la riorganizzazione della medicina territoriale, consentendo così anche un alleggerimento dei carichi di lavoro, e dunque una decongestione dell’ospedale di Vibo Valentia, che molto spesso si ritrova a dover affrontare delle situazioni di sovraffollamento dilatando inevitabilmente le tempistiche di attesa».
La riconversione dell’ospedale di Soriano è stata al centro di un recente incontro tra il comitato dell’Alto Mesima e il commissario straordinario dell’Asp vibonese Maria Bernardi. Quest’ultima si è impegnata a stilare entro questo mese un cronoprogramma da seguire fino alla piena realizzazione della casa della salute. «La nostra – concludono – è una battaglia di civiltà che intende garantire ai cittadini il diritto alla salute previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione».