Esclusivo | Truffe con l’agenzia di viaggi a Vibo, a giudizio la titolare
La Procura dispone la citazione diretta a giudizio di Stefania Messina, accusata di aver truffato 34 persone con il “Mercatino dei viaggi”. I capi di imputazione sono 28. Ecco tutte le contestazioni
Ben 28 capi di imputazione, 34 parti offese, medesimo il reato: truffa. Imputata Stefania Messina, 38 anni, di Vibo Valentia, all’epoca dei fatti titolare dell’agenzia denominata “Il Mercatino dei Viaggi”, per la quale il pm Benedetta Callea ha disposto la citazione diretta a giudizio. L’inchiesta era partita nel 2014 con una serie di querele e denunce da parte delle tante persone ritenute ora dalla Procura truffate e raggirate. A scorrere i capi di imputazione si trova di tutto, con viaggi mai prenotati da Stefania Messina dopo aver intascato cospicue somme di denaro ed essersi così procurata un ingiusto vantaggio patrimoniale con altrui danno. E’ l’agosto del 2014 quando una donna di Vibo si reca nell’agenzia “Il Mercatino dei Viaggi” di Vibo per prenotare due voli andata e ritorno, il primo sulla tratta Lamezia Terme-Pisa per tre persone ed il secondo sulla tratta Lamezia-Bergamo. Stefania Messina, secondo l’accusa, avrebbe mostrato all’ignara cliente una busta asserendo che contenesse i titoli inerenti i predetti viaggi aerei, così convincendo la donna a saldare la cifra di 340 euro in contanti dietro la promessa di consegnare la documentazione dopo aver effettuato il check in, mentre in realtà non aveva effettuato neanche la prenotazione dei viaggi. Così anche tra il mese di giugno ed il 19 settembre 2014 quando a rimetterci tremila euro è stato un 38enne di Vibo, residente a Torino, che si era recato nell’agenzia di Stefania Messina per formalizzare un contratto inerente la vendita di un viaggio di nozze di 14 giorni da effettuarsi a New York, a Miami e Messico. Pure in questo caso niente prenotazione e niente titoli di viaggio. Ed ancora: 750 euro truffati ad un marocchino residente a Piscopio per un due biglietti aerei da Lamezia a Casablanca, 950 euro intascati da un 32enne di Piscopio per la vendita di una crociera per tre persone da effettuarsi nel Mediterraneo con “Costa Crociere” e con partenza da Palermo, altre 1.400 euro ad un 45enne di Vibo per biglietti aerei sulla tratta Lamezia-Brisbane (Australia). Sempre identica la truffa: Stefania Messina richiedeva e riceveva il pagamento degli acconti (spesso senza rilasciare ricevuta) ed ometteva poi – secondo l’accusa – di esperire le necessarie formalità per l’organizzazione dei viaggi, quali la prenotazione con le compagnie aeree e di navigazione. In altri casi, invece, veniva effettuata solo la prenotazione dei viaggi, senza però il rilascio di alcun biglietto, oppure la ricevuta di prenotazione presentava un codice falso, come nel caso di due donne di Dinami che si erano recate in agenzia per comprare due biglietti da Lamezia a Barcellona. Una coppia di Mileto è stata invece truffata della somma di 3.200 euro per un viaggio di 16 giorni a Santo Domingo tramite un tour operator. In questo caso, Stefania Messina avrebbe prima richiesto un anticipo di 1.600 euro (pagato tramite assegno postale), poi avrebbe rappresentato “artatamente” ai malcapitati che “il titolo al momento dell’incasso era clonato e pertanto non veniva negoziato, mentre in realtà veniva addebitato alla controparte”, la quale nel frattempo provvedeva a consegnare ulteriori 1.600 euro in contanti. Nonostante i soldi intascati, Stefania Messina – secondo l’accusa – ha poi omesso di formalizzare l’acquisto delle prenotazioni con il tour operator. L’omessa regolarizzazione delle prenotazioni dei voli aerei – che quindi decadevano – costano poi: 2.520,00 euro ad una donna di Dasà che aveva acquistato due biglietti per recarsi a Melbourne (Australia), altre 400 euro ad una signora di Vibo Marina per due biglietti aerei Lamezia-Londra, 140 euro ad un 54enne per un volo Lamezia-Milano, 220 euro per due biglietti andata e ritorno sulla tratta Lamezia-Roma a due persone di Vibo, 160 euro per un volo Lamezia-Torino, 360 euro per due biglietti Lamezia-Milano, 240 euro per due biglietti Lamezia-Roma, 320 euro ad un 33enne di Dasà per due biglietti Roma-Vienna, 1.280,00 euro ad un altro signore di Dasà per quattro biglietti Lamezia-Madrid, 600 euro per un biglietto aereo per la tratta Buenos Aires-Roma con scalo intermedio a Madrid, 689 euro per un biglietto da Cuba a Roma e successivo viaggio in autobus da Roma a Vibo tramite le autolinee Lirosi, 1.440,00 euro ad una coppia di Arena per due biglietti andata/ritorno sulla tratta Lamezia-New York, 1.300 euro ad un 32enne di Filandari per quattro biglietti andata/ritorno Lamezia-Barcellona e soggiorno in hotel. Diverse le crociere truffate, attraverso l’omissione delle necessarie formalità per l’organizzazione del viaggio e delle prenotazioni. Crociere nel Mediterraneo con partenze da Venezia (incassati da Stefania Messina 2.380,00 euro), da Palermo (1.600 euro in un caso, 1.300 euro in un secondo caso), Civitavecchia (1.400 euro) e Genova (600 euro incassati). In altro caso, a rimetterci ben 4.500 euro è stata una coppia di ragazzi di Vibo che si era recata in agenzia per prenotare il viaggio di nozze in Nord America, mentre di 3.890,00 euro è l’importo della somma truffata ad una ragazza di Vibo per sette viaggi in crociera con la compagnia “Costa Crociere”. In tale caso, l’accusa contesta a Stefania Messina di aver prima ricevuto un acconto di 2mila euro in contanti (senza il rilascio di alcuna ricevuta), poi di aver rappresentato dei problemi che impedivano il viaggio per contrattare quindi un nuovo viaggio per 11 persone, ricevendo così un ulteriore acconto di 1.890,00 euro versati per mezzo di accredito su una carta PostePay intestata alla sorella. Infine l’amara disavventura capitata ad una signora originaria di Sant’Onofrio ma residente a Vibo. Dopo essersi recata a prenotare ed acquistare tre biglietti aerei (uno per lei e due per i figli) da Lamezia a Toronto ed aver pagato a Stefania Messina 3.210,00 euro, si è vista respingere al punto di imbarco ed essere qui costretta a regolarizzare le formalità necessarie al rilascio dei biglietti. Stefania Messina, in tale caso, avrebbe inoltre omesso di rilasciare la contestuale copertura assicurativa per la tutela sanitaria negli Stati Uniti (compresa nel prezzo pattuito e nella somma incassata), con la conseguenza che la donna si è vista richiedere – proprio perché sprovvista di copertura assicurativa sanitaria – l’ulteriore somma di 30mila dollari in quanto il figlio mentre si trovava negli Usa è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza a causa di un’appendicite acuta. In questo caso l’accusa di truffa è aggravata dall’aver causato alla parte offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità. Da tutte le accuse, Stefania Messina dovrà ora difendersi dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia.
Da precisare che nella sede dell’agenzia di viaggi “Il Mercatino dei viaggi” di Stefania Messina ha poi aperto altra agenzia di viaggi che nulla ha a che vedere con la Messina e con le accuse mosse alla stessa dalla Procura di Vibo.