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Sequestro dell’Eco-punto in centro a Vibo, opposizioni critiche con il sindaco Costa

Il provvedimento eseguito dai carabinieri, che hanno messo i sigilli all’isola ecologica, non ha mancato di suscitare reazioni politiche. Luciano: «Emergono inefficienza amministrativa e indolenza politica». Lo Schiavo: «L’intero modello di gestione ha fallito»

Sequestro dell’Eco-punto in centro a Vibo, opposizioni critiche con il sindaco Costa

Il provvedimento di sequestro dell’Eco-punto di via Giuseppe Maria Pellicano a Vibo, eseguito dai carabinieri della locale Stazione e da quelli del Noe di Reggio Calabria, a seguito del rilievo di profili penali nella gestione dell’isola ecologica, non ha mancato di suscitare reazioni politiche nell’ambito del consiglio comunale cittadino. Ad esprimersi in prima battuta è l’ex presidente del Consiglio Stefano Luciano, “Vibo Unica”, il quale ricorda che «sulla questione dell’Eco-punto in via Pellicano, il sottoscritto ne aveva, per mezzo di un ordine del giorno presentato in consiglio comunale, chiesto lo spostamento avvisando il sindaco sulla criticità della situazione. Ciononostante si è registrato un evidente immobilismo che ha provocato l’intervento dell’autorità di pubblica sicurezza che ha messo a nudo – ha concluso Luciano – tutta l’inefficienza amministrativa e l’indolenza politica che sta definitivamente portando la città al collasso ed all’emergenza».

Sulla questione si è espresso anche l’esponente del gruppo “Progressisti per Vibo” e già candidato sindaco per il centrosinistra Antonio Lo Schiavo. «Non intendo entrare in merito all’aspetto giuridico della vicenda che ha portato al sequestro dell’isola ecologica – ha riferito -, ma penso che da un punto di vista politico la vicenda non sia che il sintomo delle disfunzioni che la città di Vibo ha, da molti anni, in merito al servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Da subito, come gruppo consiliare dei progressisti, avevamo espresso la nostra contrarietà all’ubicazione dell’isola ecologica nel pieno centro della città, ma in realtà le mie perplessità  riguardano tutta l’organizzazione del servizio. La raccolta differenziata non ha portato i risultati sperati: non è diminuito il costo per i cittadini della Tari, ne’ la città risulta oggi più pulita. All’eliminazione dei cassonetti non è seguita un’organizzazione efficace e capillare della raccolta differenziata, cumuli di spazzatura giacciono per toppo tempo sulle nostre strade in spregio ad ogni decoro. I vari capitolati di appalto che si susseguono negli anni mantengo sempre le solite zone d’ombra: perché non si attivano per tempo le opere di pulizia e il decespugliamento delle strade, delle spiagge, dei cortili delle scuole? Non è accettabile che ogni anno per ottenere tali interventi, si debba ricorrere ad una gestione emergenziale. Ne aiutano – aggiunge Lo Schiavo – ovviamente le fibrillazioni politiche: con i cambi continui di assessori all’Ambiente non può essere garantita alcuna strategia e continuità nell’azione amministrativa. Il problema ritorna sempre al punto di partenza: serve maggiore competenza e la capacità della politica per governare le difficoltà della città».

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