L’avvocato vibonese Paolo Petrolo alla guida dell’Aterp, diffidata la Giunta regionale
Gian Paolo Stanizzi, legale catanzarese, segnala profili di illegittimità nella nomina e nei compensi, paventando danni erariali. L’Azienda regionale per l’edilizia residenziale pubblica replica mentre la politica al momento tace
Finisce al centro di un atto di diffida nei confronti della Giunta regionale, la nomina dell’avvocato Paolo Petrolo, 47 anni, di Vibo Valentia, a commissario straordinario dell’Aterp calabrese, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica. Già coordinatore dell’avvocatura della stessa Azienda, della quale è anche dipendente, Paolo Petrolo è stato nominato commissario straordinario dell’Aterp regionale lo scorso anno dalla presidente Jole Santelli. Contro tale nomina si registra ora una diffida da parte dell’avvocato Gian Paolo Stanizzi inoltrata via Pec al presidente della giunta regionale, facente funzioni, Nino Spirlì, all’assessore regionale Domenica Catalfamo e al direttore del dipartimento Lavori pubblici Domenico Pallaria. Nella stessa si chiede di procedere all’annullamento – in autotutela – del decreto con il quale il 22 giugno dello scorso anno il vibonese Paolo Petrolo è stato nominato commissario straordinario dell’Azienza regionale che si occupa delle case popolari. Il tutto per il ripristino della “trasparenza, della legalità e della meritocrazia nella pubblica amministrazione”. [Continua in basso]
La nomina di Paolo Petrolo, quale commissario straordinario dell’Aterp regionale, era stata motivata – si legge nel decreto di designazione firmato da Jole Santelli – al fine di “evitare la vacatio delle funzioni dirigenziali di vertice e il conseguente blocco dell’attività amministrativa”, dopo la decadenza del precedente direttore generale dell’Aterp per effetto della legge regionale 12/2005, e “avrà efficacia fino all’individuazione del direttore generale a seguito di specifica manifestazione di interesse”. La nomina di Petrolo – veniva specificato nel decreto dell’allora governatrice Jole Santelli – “non comporta oneri a carico del bilancio regionale”.
L’avvocato catanzarese Gian Paolo Stanizzi intravede però in tale nomina “gravi profili di illegittimità” con “potenziali danni erariali” poiché dallo stesso decreto di nomina risulta che Paolo Petrolo è un dipendente dell’Aterp e la legge regionale (30/2015) prevede che “i liquidatori e i commissari straordinari di persone giuridiche, pubbliche o private, la cui nomina sia di competenza della Giunta regionale o del suo presidente, possono essere individuati tra i dipendenti di ruolo della Giunta regionale, inquadrati nella qualifica dirigenziale, ovvero nella categoria D del personale non dirigenziale, dotati di specifica professionalità, adeguata all’incarico, i quali espletano le relative funzioni senza percepire retribuzioni o compensi aggiuntivi, salvo il rimborso delle spese di missione”.
L’avvocato Gian Paolo Stanizzi richiama poi la legge 24/2013 che ha accorpato l’Aterp in un unico ente, la quale prevede che il commissario straordinario dell’Aterp venga scelto tra i dirigenti della Regione senza alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale. Solo in casi eccezionali, e solo qualora tra i dirigenti interni della Regione non vi sia il profilo professionale richiesto, è consentito l’utilizzo di commissari esterni, con il compenso del commissario che “non può essere superiore al trattamento tabellare dei dirigenti di settore della Giunta”. [Continua in basso]
L’avvocato Gian Paolo Stanizzi segnala però che dalla sezione “Amministrazione trasparente” del sito web dell’Aterp risulta che Paolo Petrolo (che non è un dipendente della Giunta regionale) “percepisce annualmente un compenso ben al di sopra di quello previsto dalla normativa di riferimento, cioè 133.514,77 euro all’anno, mentre il “compenso per un suo pari grado regionale titolato a ricoprire l’incarico di commissario straordinario è di 43.869 euro” ed il predecessore alla guida dell’Aterp, Ambrogio Mascherpa, percepiva “78.669 euro all’anno”. Da qui secondo l’avvocato Gian Paolo Stanizzi, “l’illegittima permanenza di Paolo Petrolo quale commissario straordinario” che comporterebbe “il rischio di causare gravissimi danni economici ad un ente pubblico non economico e, di conseguenza, alla collettività tutta”. Dal canto suo, il vertice dell’Aterp regionale ha risposto all’avvocato Gian Paolo Stanizzi con una querela e con un’azione civile risarcitoria per alcuni post su facebook ritenuti diffamatori.
Paolo Petrolo viene ritenuto politicamente vicino al senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, amico di vecchia data (anche se nel maggio 2015 un fratello di Petrolo è stato candidato al consiglio comunale di Vibo nella lista di centrosinistra a sostegno dell’allora candidato a sindaco Antonio Lo Schiavo, sconfitto da Elio Costa sostenuto invece da Mangialavori). Il 12 giugno scorso Paolo Petrolo lo si è invece intravisto nella pubblica manifestazione a sostegno di Roberto Occhiuto quale candidato alla presidenza della Regione Calabria, andata in “scena” nella Scesa Cerasarella alla presenza anche del sindaco di Vibo Maria Limardo, del senatore Giuseppe Mangialavori e di diversi simpatizzanti di Forza Italia.
In relazione a quanto sopra, dall’avvocato Fulvio Scarpino per l’Avvocatura regionale ATERP Calabria Area Centro riceviamo e integralmente pubblichiamo:
“In relazione alle notizie di stampa che richiamano la nota dell’Avv. Gian Paolo Stanizzi, il quale paventa gravi irregolarità e possibili danni erariali nella vicenda amministrativa che si è conclusa con la nomina dell’Avv. Paolo Petrolo a Commissario Straordinario dell’ATERP Calabria, si intende precisare quanto segue. La denuncia pubblica del professionista si fonda sulla grossolanamente erronea lettura della normativa regionale di riferimento, oltre che su affermazioni che appaiono deliberatamente non veritiere. Quanto al primo aspetto, l’Avv. Stanizzi, nell’affermare che il Commissario straordinario di un Ente regionale debba essere selezionato, per Legge, tra i dirigenti di ruolo della Regione e senza alcun onere aggiuntivo per la stessa, si riferisce – evidentemente – alla norma transitoria dettata dall’art. 3 della L.R. 24/13, prorogata dall’art. 3 della L.R. 30/15. Si tratta di disposizioni regolanti la fase di transizione prodromiche all’accorpamento delle cinque ATERP provinciali, prima esistenti, e l’unico Ente regionale, oggi risultante proprio dalle procedure previste dalla L.R. 24/13.
Detto procedimento di accorpamento si è concluso a far data dal 23 settembre 2019, data dalla quale le procedure di nomina del Direttore Generale (o, nel caso, del Commissario Straordinario) dell’Aterp Calabria, così come la determinazione del suo compenso, non sono più disciplinati dall’art. 3 L.R. 24/13, ma dal successivo art. 7. Tale norma, quanto ai requisiti di nomina, richiama l’art. 4 della medesima fonte normativa (che non prevede l’appartenenza del soggetto nominato ai ruoli dirigenziali della Regione Calabria) e, quanto ai compensi, l’art. 25, comma 4 L.R. 7/96.
Compensi, dunque, pedissequamente corrispondenti a quelli riconosciuti all’Avv. Petrolo.
Difatti, e qui emerge il profilo di falsità, anche al predecessore dell’avv. Petrolo, Ing. Ambrogio Mascherpa, è stato riconosciuto – a differenza di quanto imprudentemente affermato dall’Avv. Stanizzi – il compenso di 133.514,80 euro annui, con DPGR 242/19 e successivo contratto rep. 5571 del 23 settembre 2019, una volta concluso l’accorpamento delle Aterp provinciali, di cui alla più volte citata L.R. 24/19. E’ allora evidente che l’Avv. Stanizzi si è espresso in maniera gravemente inveritiera e lesiva tanto dell’Ente quanto del suo Commissario Straordinario.
Si precisa, infine, che l’Avv. Stanizzi non è stato querelato per le sue affermazioni relative alla nomina del Commissario Straordinario, ma per altre, altrettanto diffamatorie, inerenti una procedura selettiva interna all’Aterp. E’ tuttavia chiaro che l’Ente si tutelerà in maniera analoga, anche in relazione a quest’ultima, ulteriore, diffamazione, ricordando, ove ce ne fosse bisogno, che la diffusione di notizie strumentalmente false è il contrario del concetto di trasparenza e legalità”.
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