Chiesa vibonese in festa per la nomina di don Massara ad arcivescovo di Camerino (VIDEO)
Nella basilica-cattedrale di Mileto sancita ufficialmente l’investitura voluta da Papa Francesco per il parroco di Limbadi. Ad ottobre l’ordinazione che precederà l’insediamento
Come anticipato nei giorni scorsi da “Il Vibonese”, sarà il 53enne parroco di Limbadi don Francesco Massara il nuovo arcivescovo di Camerino e San Severino Marche. L’annuncio ufficiale è stato dato alle 12 in punto di oggi dal vescovo Luigi Renzo nella cattedrale di Mileto. Il suono a festa delle campane, l’applauso scrosciante elargito a piene mani dai numerosi fedeli, dalle autorità e dai tanti presbiteri presenti, le note melodiose e imponenti dell’organo a canne, questi i particolari del momento in cui il presule della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha comunicato la nuova nomina di Papa Francesco. Sull’altare, oltre a monsignor Renzo, il vescovo emerito di Lamezia Terme don Vincenzo Rimedio e lo stesso don Massara, a sancire il passaggio di consegne con colui che, ad oggi, era stato l’ultimo sacerdote della diocesi elevato a rango episcopale. «Sono contento e ringrazio il Santo Padre – ha affermato il presule miletese dopo la lettura del decreto di nomina – per aver pensato a questa Chiesa locale scegliendo un nostro sacerdote come arcivescovo di Camerino. Non troverà una situazione facile, perché sono paesi toccati dal terremoto in maniera devastante. Per lui rivolgiamo la nostra preghiera, affinché riesca ad affrontare tali disagi con la maturità e con il coraggio che, del resto, lo contraddistinguono».
Subito dopo, ad esprimere «quello che aveva dentro» è stato proprio don Massara. «Vado in una terra meravigliosa – ha affermato visibilmente commosso il nuovo arcivescovo, originario di Drapia – ma provata da grandi sofferenze. Quando per le mani del Nunzio apostolico in Italia mi è stato comunicato questo desiderio del Papa, mi sono venute in mente le parole ricevute da San Francesco davanti al crocifisso di San Damiano: “Francesco va ripara la mia casa che come vedi è tutta in rovina”. Cercherò di trovare la grazia e la forza necessaria per portare il Vangelo a tanti che aspettano una parola di conforto e di speranza, impegnandomi con tutto me stesso ad essere padre di tanti sacerdoti che mi aspettano nel desiderio di collaborare per il bene di tutta la comunità diocesana».
Don Massara, ha poi rivolto un ringraziamento a monsignor Renzo, monsignor Rimedio e, «dal profondo del cuore», al vescovo Cortese di venerata memoria, «per la premura con la quale mi ha seguito sempre nel cammino sacerdotale, anche quando era andato in pensione e stava a Roma». E, ancora, ai sacerdoti della diocesi «a cui chiedo umilmente scusa se ho mancato in qualcosa durante la mia permanenza con voi». Infine, un pensiero alla comunità di Vazzano e, «un grazie particolare», ai parrocchiani di Limbadi. «Abbiate fede e speranza per rinascere anche voi – ha affermato – perché siete una comunità bella e profonda che ama Cristo. Sicuramente il Signore, attraverso l’intercessione di San Pantaleone, vi aiuterà a crescere nella grazia di Dio. Rimango sempre don Franco, il parroco che avete conosciuto. In un altro posto, ma sempre un parroco». Al termine del suo intervento – più volte rotto dalla commozione – don Massara ha svelato il motto che contrassegnerà il mandato pastorale in terra marchigiana, quel “Mater mea luce mea” chiaro atto di affidamento alla Madonna. La sua ordinazione è prevista nella basilica-cattedrale di Mileto il prossimo 6 ottobre alle 17, il suo insediamento il 21 ottobre nella chiesa madre di Camerino.
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