Antenna di telefonia a Coccorino, i cittadini chiedono l’accesso agli atti
Richiesta al Comune di Joppolo per conoscere tutte le vicende riguardo l’installazione dopo la decisione di bocciare il terreno del padre dell’ex vicesindaco in favore dell’ex campo sportivo. Invito al sindaco ad indire una pubblica riunione
Ancora l’installazione dell’impianto di telefonia mobile 5G a Coccorino finisce al centro delle richieste di chiarimenti che una cinquantina di cittadini – con a capo l’ex vice sindaco Guido Ventrice – hanno rivolto agli uffici comunali con una nuova richiesta di accesso agli atti dopo laprima che risale al maggio scorso. Il tutto «per avere l’opportunità di vagliare eventuali azioni, di concerto con il resto della popolazione, con il fine ultimo della tutela dell’interesse collettivo e primariamente della salute». In sintonia con le norme statuarie, gli stessi invitano quindi il sindaco Carmelo Mazza a indire una pubblica riunione per un «urgente e sereno confronto sull’argomento con la popolazione della frazione». Ad un anno dei distanza «sembra calato il silenzio – affermano i firmatari nella richiesta di accesso agli atti – e dal Comune nessuna notizia è pervenuta in ordine alle proprie intenzioni. Dopo la ferma opposizione della cittadinanza, preoccupata per l’installazione di tale impianto in un terreno limitrofo al centro abitato sarebbe stato opportuno, da parte degli organi comunali, mantenere ogni notizia riguardo i procedimenti adottati. Eppure la vicenda è stata contornata, sin dall’inizio, da situazioni incresciose che vedevano la volontà di installare l’impianto nel terreno di proprietà del padre dell’ex vicesindaco, attuale presidente del consiglio comunale ponendo, così facendo, gli interessi privati di fronte a quelli pubblici. [Continua in basso]
E’ anche vero, a tal proposito, che sussiste un accordo, di cui esiste un verbale redatto e sottoscritto dai rappresentanti comunali, dai rappresentanti dell’azienda interessata e da alcuni cittadini in cui il Comune dichiarava la disponibilità a fornire un sito di proprietà all’azienda che, dal canto suo, accettava la proposta. In tal modo, oltre a mantenere a maggiore distanza dal centro abitato l’impianto, il canone di affitto del sito versato dalla Wind Tre sarebbe finito nelle casse comunali finanziando qualche intervento utile al territorio. In quest’ottica il Comune, oltre ad affrontare la spesa per il ricorso davanti al Tar, proposto dall’azienda contro il diniego rilasciato dall’Ufficio tecnico riguardo l’installazione nel terreno privato, incaricava un tecnico esterno all’amministrazione con ulteriore onere di spesa, al fine della regolarizzazione della proprietà del terreno da concedere in locazione per l’installazione dell’antenna. Nonostante, quindi, le accese proteste della popolazione coccorinese, il primo diniego espresso dall’ufficio tecnico, l’accordo tra le parti per l’installazione in altro sito, le procedure e le spese affrontate dal Comune per poter concedere un terreno di proprietà comunale maggiormente distante dal centro abitato, l’opposizione manifestata dal Consiglio comunale che, deliberando in merito, si opponeva fortemente all’installazione dell’impianto, nulla di rassicurante è stato portato a conoscenza della cittadinanza che, anzi, si sta scontrando con un clima omertoso che potrebbe celare azioni distorte. Persino il costituito “Osservatorio comunale permanente”, nato proprio in tale contesto, si è trasformato in un organo inconcludente senza mai riunirsi ed affrontare il problema.
Appare quindi importante accertare, nuovamente, se siano pervenute all’amministrazione ulteriori richieste autorizzative e se il Comune abbia già intrapreso un’eventuale istruttoria. A tal fine, avendone un interesse diretto, concreto ed attuale, i sottoscrittori intendono esercitare il diritto di accesso agli atti ai sensi dell’at.22 della Legge 241/1990, nonché ai sensi della legge introduttiva del c.d. accesso civico generalizzato. Questo per avere l’opportunità di vagliare eventuali azioni, di concerto con il resto della popolazione, con il fine ultimo della tutela dell’interesse collettivo e primariamente della salute, bene quest’ultimo che la Costituzione tutela come diritto fondamentale dell’individuo. La volontà all’accesso resta tale anche in ordine ad ogni altro atto intervenuto nel procedimento di interesse».
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