sabato,Novembre 30 2024

Caos scuole a Vibo, assessori Russo e Santacaterina chiamati a riferire in commissione

Il consigliere Lorenza Scrugli vuole spiegazioni in merito al futuro che attende i quasi 1.500 alunni degli istituti scolastici del capoluogo “Don Bosco”, “Garibaldi” e “Murmura-Trentacapilli” interessati da lavori di riqualificazione degli edifici

Caos scuole a Vibo, assessori Russo e Santacaterina chiamati a riferire in commissione
La scuola "Don Bosco" a Vibo Valentia
Lorenza Scrugli (“Vibo da Vivere”)

Gli assessori competenti per materia saranno molto presto chiamati a riferire, a dare spiegazioni. A chiamarli in causa è direttamente il consigliere al Comune di Vibo Valentia Lorenza Scrugli (“Vibo da Vivere”), sempre più in rotta di collisione con la propria maggioranza di centrodestra. Quest’ultima vuole lumi e chiarimenti in merito al futuro che attende i circa 1.500 alunni del capoluogo che a settembre prossimo rischiano di rimanere fuori dalle aule scolastiche. La “Don Bosco”, la “Garibaldi” e la “Murmura-Trentacapilli” saranno, infatti, interessati da importanti lavori di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici (per diversi milioni di euro) che, non solo non potranno assolutamente essere portati a termine entro l’autunno, ma si parla di un anno di chiusura delle scuole interessate dagli interventi, se non addirittura oltre. Che fare, dunque? Dove andranno a fare lezione i piccoli studenti? [Continua in basso]

L’istituto comprensivo Murmura

«Nessuno lo sa – risponde visibilmente stizzita la Scrugli – ed è quello che vorrei tentare di capire una volta per tutte. Vorrei sapere come si è mossa l’amministrazione comunale di Vibo Valentia sapendo benissimo che sarebbero partiti questi interventi di ammodernamento nelle scuole più grandi della città, quindi con una notevole popolazione scolastica che avrebbe dovuto trovare dimora altrove».

Il consigliere ha, pertanto deciso che la cosa migliore da fare, al fine di scoprire qualcosa, era quella di riuscire a portare in aula i due assessori personalmente coinvolti nella questione: ossia Giovanni Russo e Rosamaria Santacaterina, rispettivamente titolare dei Lavori pubblici e delle Politiche sociali e Istruzione di Palazzo Luigi Razza. Da qui la richiesta fatta pochi giorni fa al presidente della III commissione consiliare Lavori pubblici Serena Lo Schiavo di invitare il primo a prendere parte ad una delle prossime sedute per riferire ai suoi componenti. Stessa richiesta, assicura sempre la Scrugli, sarà fatta a breve anche al presidente della IV commissione consiliare Politiche sociali Antonino Roschetti affinché “richiami” la Santacaterina a partecipare ai lavori della suddetta commissione. [Continua in basso]

Il consigliere comunale Giovanni Russo
L’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Russo

«Mi sembrava il minimo da fare – aggiunge il consigliere di Palazzo Razza – A mio avviso, in questa vicenda, l’amministrazione è mancata di programmazione. Si è agito, molto probabilmente, senza tenere in debito conto delle conseguenze che questi lavori avrebbero avuto sulla didattica e dunque sugli alunni, e adesso si corre ai ripari. Ma – spiega ancora la Scrugli – serviva programmare prima perché il problema è serio e complesso, non è facile trovare in poco tempo locali adatti a sistemare in sicurezza centinai di alunni. Su questi problemi -ha chiuso il consigliere – voglio pertanto sentire gli assessori al ramo cosa hanno da dire».

Mino De Pinto, promotore della lista
Mino De Pinto, coordinatore comunale Lega

E la questione è apparsa subito tanto spinosa che, nell’immediatezza dell’annuncio da parte dell’amministrazione del sindaco Maria Limardo dell’avvio dei lavori negli istituti scolastici ricordati all’inizio, il coordinatore comunale della Lega Mino De Pinto, pur riconoscendo il merito  all’amministrazione comunale di «avere intercettato e messo a disposizione della comunità i finanziamenti che renderanno le scuole cittadine più sicure», non aveva mancato di frenare gli entusiasmi in quanto –  fece presente De Pinto – «al momento non sono state individuate sedi alternative per ospitare, alla ripresa delle lezioni a settembre, la numerosissima popolazione scolastica. Secondo quanto appreso, infatti, nonostante sia stata già manifestata la possibilità di uno sgombero immediato, entro la fine del corrente mese, pare che l’amministrazione non abbia ancora individuato soluzioni che consentano agli alunni di frequentare in presenza le lezioni e dunque, in grado di garantire il diritto allo studio». Insomma, un fermo richiamo. Il Comune capoluogo, tuttavia, pare abbia emanato una manifestazione di interesse finalizzata proprio a reperire una serie di locali da adibire ad uso scolastico per l’inizio del nuovo anno di lezioni. Vedremo più avanti cosa accadrà.

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