Commercio a Vibo, Nuccio Caffo: «Settore pesantemente colpito e già in difficoltà»
Il commissario dell’ente camerale interviene dopo l’articolo del Vibonese.it e ricorda che «la pandemia ha messo in ginocchio interi settori produttivi». E per il capoluogo auspica «politiche e programmazioni capaci di rendere la città dinamica e attrattiva»
Parla di «settore pesantemente colpito». Schiacciato in questo ultimo anno e mezzo dalla «pandemia e da provvedimenti governativi inadeguati». Ma Nuccio Caffo ricorda anche e soprattutto che le difficoltà esistevano già prima dell’emergenza sanitaria e che, semmai questa ha poi contributo ad aggravarle in maniera devastate. Il commissario dell’ente camerale di Vibo Valentia interviene a gamba tesa dopo l’articolo pubblicato dal Vibonese.it, nel quale abbiamo dato conto della profonda crisi che attraversa il commercio nel capoluogo: dalla periferia, passando per i due corsi principali, Vittorio Emanuele III e Umberto I, tante sono state le attività costrette a chiudere i battenti. [Continua in basso]
«L’emergenza sanitaria – spiega Caffo al nostro giornale -, che a livello globale ha prodotto devastanti effetti a livello sociale ed economico, sembra avviata ad una tregua, in attesa di quello che speriamo sia a breve il suo definitivo epilogo. Segnali confortanti di ripresa inducono a riprogrammare con fiducia attività e progetti nonostante ancora siano tante le criticità che cittadini e imprese devono superare nella quotidianità, soprattutto – annota il commissario della Camera di commercio – in realtà dove il tessuto economico e sociale evidenziava già particolari fragilità. Vibo Valentia, una tra queste».
Caffo sottolinea, dunque, che qui «la pandemia ha messo in ginocchio interi settori produttivi, tra cui indubbiamente il commercio che, già penalizzato da forti problematicità del passato, ha poi subito, sicuramente in modo pesante, anche quelle che trasversalmente hanno colpito, qui come altrove, tutte le attività di filiera, portando molte piccole e micro imprese a chiudere o a resistere con grandi difficoltà». [Continua in basso]
Una situazione, questa, che l’attuale massimo responsabile dell’ente camerale non esita a definire «drammatica» e che è stata inoltre anche aggravata «da politiche emergenziali del governo evidentemente confuse e inadeguate, dunque inefficaci sia quanto a provvedimenti che a tempistica. Se fino ad oggi gli operatori economici anche del settore commercio, con coraggio e tenacia hanno cercato di resistere, ora non è sicuramente tempo di mollare», avverte sempre Caffo poiché – aggiunge – «nel breve termine sicuramente la situazione migliorerà: presto entreremo anche noi in zona bianca con l’eliminazione delle restrizioni ancora persistenti e, inoltre, la ripresa del settore turismo costituirà traino per tutto il sistema produttivo locale, quindi anche per il commercio. Questo però non basta».
A giudizio dell’interessato, infatti, «sono necessarie politiche e programmazioni a livello locale capaci di rendere la città dinamica e attrattiva, richiamando flussi di turisti e non a vivere e ad animare i luoghi. In questa direzione, sono poi anche necessari interventi a medio e lungo termine per attivare un processo di crescita strutturale. Su questo la Camera di commercio non mancherà di lavorare e di affiancare le associazioni di categoria e i diversi livelli istituzionali su idee e progetti funzionali allo scopo, nonché di assicurare, così come ha fatto anche nel periodo più critico della pandemia, il sostegno concreto al sistema produttivo locale con informazioni, formazione e interventi concreti per sostenere – chiude il commissario – gli operatori economici e consentire loro di non perdere occasioni e opportunità».
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