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Conservatorio di Vibo, Naso: «Entro l’anno acquisiremo lo storico palazzo dell’ex Bruzzano»

A colloquio con il direttore, primo vibonese a guidare questa prestigiosa istituzione. Lapidario sul trasferimento a Catanzaro paventato negli anni scorsi: «Il "Torrefranca" è di Vibo e resterà in questa città»

Conservatorio di Vibo, Naso: «Entro l’anno acquisiremo lo storico palazzo dell’ex Bruzzano»
Lo storico palazzo della ex scuola "Bruzzano" e il direttore del Conservatorio di Vibo Valentia, Vittorino Naso
La sede del Conservatorio “Fausto Torrefranca”

«Le confesso che ho saputo della mia candidatura quando ero a Macao per una tournée che mi avrebbe portato anche ad Hong Kong. Ho iniziato a ricevere telefonate da parte di colleghi che mi esprimevano tutto il loro appoggio. Ci fu addirittura uno di loro che mi disse che se si fosse trovato fuori Vibo sarebbe tornato apposta per votarmi. Si era parlato anche prima, per la verità, ma nulla di certo davvero, un semplice scambio di opinioni».

Sorride quasi con timidezza Vittorino Naso mentre ricorda le tappe che lo hanno portato, a febbraio del 2020, ad assumere l’incarico di nuovo direttore del Conservatorio di Musica “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia. Rimarrà in carica fino al 2023 e potrà ricandidarsi per un nuovo triennio. «Non so proprio cosa farò in futuro, per il momento pensiamo a fare bene adesso che è la cosa più importante», smorza subito i toni l’interessato che ci parla seduto dietro la scrivania nel suo ufficio di via Corsea. [Continua in basso]

Docente di percussioni nello stesso Conservatorio, Naso è un musicista di caratura internazionale. Ha suonato, sotto la guida dei più grandi direttori del mondo, con l’orchestra sinfonica della Rai di Roma, con l’orchestra da Camera Italiana e per circa venti anni è stato un elemento stabile dell’Accademia Santa Cecilia di Roma. Ma non basta: all’inizio degli anni novanta comincia la sua collaborazione, che dura tutt’oggi, con alcuni fra i più importanti compositori italiani di musiche da film, televisione e teatro: tra gli altri, Ennio Morricone (scomparso lo scorso anno), Nicola Piovani e Franco Piersanti. Naso ha alle sue spalle oltre duecento colonne sonore. Senza dimenticare che ha tenuto concerti in tutto il mondo, partecipando inoltre a numerosi Festival internazionali. Ma Vittorino Naso è soprattutto nato a Vibo Valentia. Qui ha studiato, trascorso la sua infanzia, prima di trasferirsi a Roma e iscriversi al Conservatorio Santa Cecilia dove si diplomerà con il massimo dei voti in strumenti a percussione. Per la prima volta nella sua storia, insomma, un vibonese doc è alla guida della più grande e prestigiosa istituzione del capoluogo e del Vibonese.

«Pensi, – racconta Naso – quando nel 1994 vinsi il concorso per poter insegnare al Conservatorio scelsi appositamente di poter venire a Vibo. Volevo dare qui il mio contributo, nella mia città, e non altrove. Non ho mai avuto esitazione. Volevo insegnare dove ero nato e qui ho fondato la Classe di percussioni che nasce per la prima volta proprio con me. Dopo anni mi ritrovo anche direttore. Beh, sono soddisfatto. Anzi, parlerei di doppia soddisfazione», aggiunge ancora Naso che diventa, peraltro direttore del “Torrefranca” in piena pandemia Covid. [Continua in basso]

Vittorino Naso

«Sì, – spiega – il mio si può dire che sia stato un battesimo di fuoco. Il 28 febbraio il ministro firma la mia nomina e dopo pochi giorni l’Italia va in lockdown. Conservatorio subito chiuso e didattica a distanza anche per noi, naturalmente, fino al termine dell’anno accademico. Le difficoltà sono state enormi – spiega sempre il direttore – Perché la musica si deve sentire da vicino, dal vivo non attraverso un computer. Non è stato semplice davvero andare avanti e chiudere l’anno, ma lo abbiamo fatto con l’aiuto dei nostri docenti che ringrazio per l’impegno profuso. Poi a settembre abbiamo iniziato il nuovo anno con la didattica in presenza fino a novembre, quindi di nuovo chiusi e da dicembre invece siamo tornati a lavorare nuovamente in presenza. Una esperienza del tutto nuova – fa notare l’interessato – che, tuttavia, abbiamo cercato di affrontare nel migliore dei modi anche se, ripeto, non è stato affatto una passeggiata. Ma siamo andati avanti e credo che alla fine abbiamo operato bene».

La conversazione prosegue. Ricordiamo a Naso che nel recente passato è stata ventilata anche l’ipotesi di un probabile trasferimento del Conservatorio a Catanzaro. Secca e perentoria la sua replica: «Il “Torrefranca” è di Vibo e resterà in questa città – tuona l’interessato – C’è un apposito decreto firmato dal Presidente della Repubblica del tempo. Non è possibile pensare, tanto meno consentire, un trasferimento. Tempo fa era stata aperta a Catanzaro una sorta di sezione staccata, questo è vero. Tutto qui, però. Anzi, le dirò di più – fa sapere ancora Naso – entro l’anno dovremmo acquisire l’intero e prestigioso palazzo, completamente ristrutturato, che ha ospitato la scuola “Luigi Bruzzano”, quindi parliamo di un immobile a un passo dalla sede centrale. Comprende bene che per noi si stratta di un fatto eccezionale che ci consentirà di avere più aule, maggiore spazio, ma soprattutto di migliorare sensibilmente l’offerta musicale sia a livello accademico ma anche per la città in quanto potremmo fare svolgere nel patio diversi concerti che oggi teniamo all’interno dell’auditorium dello Spirito Santo. Basti pensare, in proposito, a quelli numerosi inseriti ogni anno nella stagione musicale organizzata proprio da noi e che quest’anno ha già preso il via lo scorso venti maggio. Per tale ragione voglio anche ringraziare sia il Comune quanto la Provincia che in questo percorso ci sono stati estremamente vicini».

Prima di lasciare il direttore ai suoi innumerevoli impegni, chiediamo infine cosa significhi il “Torrefranca” per i vibonesi. Naso senza esitare un istante si dice convinto che «il Conservatorio è molto apprezzato dai cittadini, ma noi – avverte – dobbiamo lavorare ogni giorno per fare apprezzare ancora di più questa importantissima e prestigiosa istituzione culturale che, le assicuro, è tra le migliori del Sud Italia per storia, tradizione, offerta formativa e corpo docenti di livello assolutamente internazionale».  

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