Ciclismo, lo scalatore che viene dal mare: Eugenio Varone campione regionale nel Lazio
Origini miletesi per il giovane atleta in forza alla società Lazio ciclismo che conquista il titolo grazie ad un vero e proprio exploit sul Terminillo
È una bella storia quella che ci accingiamo a raccontare. Indice della caparbietà propria della gente di Calabria. Protagonista, Eugenio Varone, ragazzo di Ostia con radici prettamente meridionali. La sua famiglia è per la precisione originaria di Mileto. La sua unica passione, il ciclismo, in particolare le scalate di montagna, nonostante per tutta la vita abbia respirato l’aria di mare, quella del litorale romano e quella calabrese della “Costa degli Dei”. L’amore per le due ruote lo ha portato in età ormai adulta alla pratica della disciplina, iniziando nel 2017 a gareggiare in modo sporadico.
Poi, la voglia di alimentare in modo ancor più assiduo la fiamma che gli arde nel cuore, il contatto con la società “Lazio Ciclismo” e l’ingaggio per la stagione 2018 da parte del direttore sportivo Felice De Nicola, che evidentemente in lui intravede del potenziale ancora tutto da esprimere. Da qui l’avvio di un periodo fatto di sacrifici e di intensi allenamenti percorrendo i continui saliscendi dei “Castelli Romani”, tesi a migliorare ancor di più le innate qualità di scalatore, ma soprattutto a colmare le lacune che via via emergono appena la strada comincia a scendere. Gli interventi del ds De Nicola e del figlio Luca, quest’ultimo più volte vincitore di campionati di ciclocross e di mountain bike, oltre che sul lavoro d’insieme vengono indirizzati soprattutto sulla cura degli aspetti tecnici.
E i lunghi mesi di duro lavoro autunnale e invernale alla fine apportano i loro frutti: Eugenio Varone con i colori della Società sportiva “Lazio Ciclismo” partecipa e vince il titolo di campione regionale Gf su strada organizzato dalla Federazione ciclistica italiana, rendendosi artefice di un’impresa che lo porta a scalare il mitico Terminillo, su un percorso impegnativo di 140 km contrassegnato da un dislivello di 2.800 mt. «Eugenio oltre che un bravo ragazzo è un grande ciclista – afferma oggi il ds Felice De Nicola, colui che sin da subito ha creduto in lui – dotato di un motore incredibile, il mio compito di raffinarlo è stato duro ma non difficile. Ha sempre eseguito le disposizioni di allenamento come un soldato e non ha mai obiettato sul da farsi. Sono felicissimo per lui, se lo merita. I sacrifici ed il lavoro duro, nel ciclismo, alla fine, pagano sempre!». Un sogno che si realizza come nelle migliori favole, dunque, questo del “miletese” Eugenio Varone, con un finale che tuttavia rimane ancora in gran parte da scrivere, si spera contrassegnato da altre vittorie e da altre affermazioni lungo lo Stivale all’insegna della proverbiale “testardaggine” tipica dei figli di Calabria.