giovedì,Novembre 28 2024

Omicidio di Sacko Soumaila, ferma condanna della Flai-Cgil Calabria

Il sindacato sottolinea il gesto estremo di chi ha sparato e chiama alle proprie responsabilità la società civile, la politica e le istituzioni

Omicidio di Sacko Soumaila, ferma condanna della Flai-Cgil Calabria

Dal segretario generale della Flai-Cgil Calabria, Bruno Costa, riceviamo e pubblichiamo:  “Sacko Soumaila, ventinovenne maliano, è morto ieri sera in tragiche e poco chiare circostanze, mentre insieme ad altri due suoi connazionali, Madiheri Drame e Madoufoune Fofana, si trovava all’interno dell’ex Fornace, una fabbrica abbandonata nella zona di San Calogero, probabilmente alla ricerca materiale da utilizzare nella tendopoli di San Ferdinando, dove vivevano. Sacko Soumaila è morto, ma non per una tragica fatalità, un incidente, ma perché qualcuno, appostato a lunga distanza, ha deciso di porre fine alla sua vita sparando con un fucile. Un gesto estremo, in sprezzo alla vita umana. Una aggressione vile e piena di odio.  Un fatto che nella sua ferocia, colpisce nel mentre in questo Paese un vento gelido di revanscismo e sciovinismo nervoso – che qualcuno pericolosamente alimenta – sta eccitando le coscienze poco critiche di quanti ignorano le pene, le difficoltà, lo sfruttamento, le condizioni di vita e di lavoro che i cosiddetti migranti devono sopportare, per assicurarsi una esistenza dignitosa lontano da guerre, fame e malattie. Come sindacato della Flai-Cgil Calabria, ci battiamo da sempre in difesa dei loro diritti, prima di tutto diritti di esseri umani, denunciando le condizioni a cui questi uomini e donne sono costretti. E nonostante importanti risultati legislativi si siano ottenuti, quanto accaduto ci dimostra in maniera incontrovertibile che siamo troppo lontani da una vera opera di accoglienza e integrazione. La scorsa notte è accaduto qualcosa di sconcertante, che non può farci voltare lo sguardo ed ignorarlo. Per quanto ci riguarda, come Flai-Cgil Calabria stigmatizziamo con veemenza l’episodio, condannandolo con fermezza, senza la ricerca di attenuanti, ma allo stesso tempo chiamiamo a responsabilità la società civile, la politica e le istituzioni tutte a riflettere ed agire immediatamente e senza tentennamenti per l’aumento di questo genere violenze razziali. Ad ogni modo, non possiamo che riporre la nostra piena ed incondizionata fiducia confidiamo nelle Forze dell’ordine e nella magistratura, affinché possano assicurare alla giustizia il pericoloso criminale”. 

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