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Esponenti della criminalità organizzata con il reddito di cittadinanza: 43 denunce

VIDEO | L'operazione è stata condotta dai militari della guardia di finanza di Vibo Valentia. Le persone deferite hanno percepito indebitamente 225mila euro

Esponenti della criminalità organizzata con il reddito di cittadinanza: 43 denunce
Gaetano Muscia

I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell’ambito di specifici controlli, hanno segnalato all’autorità giudiziaria 43 persone per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza. Gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle della Tenenza di Tropea sono stati eseguiti mediante il riscontro delle informazioni dichiarate in sede di autocertificazione da parte dei richiedenti. I controlli hanno consentito di individuare 43 persone che, in prima persona o attraverso i propri familiari, hanno chiesto ed ottenuto dall’Inps il beneficio economico del reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare l’esistenza a loro carico di condanne (anche per associazione a delinquere di tipo mafioso). [Continua in basso]

Leonardo Melluso

Tra i soggetti implicati figurano, tra gli altri, esponenti di spicco ed affiliati alle cosche vibonesi, come Leonardo Melluso, (classe ‘65), ritenuto al vertice dell’omonima cosca di Briatico, già coinvolto nell’operazione “Costa Pulita”, Francesco La Rosa (cl.‘74), già condannato quale esponente dell’omonimo clan di Tropea, Gaetano Muscia (cl. ‘64), di Tropea, ritenuto vicino ai clan Mancuso di Limbadi e La Rosa di Tropea, coinvolto nell’operazione antidroga “Ossessione” e già condannato nell’operazione Black money, Pasquale Accorinti (cl. ‘69), di Tropea, ritenuto vicino al clan La Rosa di Tropea, già coinvolto nell’operazione “Cerbero”, Raffaele Pardea (cl. ‘59), ritenuto affiliato alla cosca Pardea (detti Ranisi) di Vibo Valentia e Francesco Gasparro (cl. ‘71) di san Gregorio d’Ippona, coinvolto nell’operazione“Rinascita Scott”.
I soggetti coinvolti sono stati denunciati alla Procura di Vibo Valentia, guidata dal procuratore Camillo Falvo, per il reato previsto e punito dall’art. 7, commi 1 e 2 del D.L. 28 gennaio 2019, n. 4. L’importo complessivo delle somme indebitamente percepite e, quindi, segnalate alla magistratura e all’Inps peril recupero, la revoca del beneficio, ammonta a 225.000 euro.

Raffaele Pardea

Le attività di controllo nello specifico settore, che proseguiranno con la costante collaborazione dell’Inps, testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica in un periodo di grave crisi a causa dell’emergenza Covid-19, a beneficio di soggetti non aventi diritto, anche appartenenti alla criminalità organizzata.

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