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Covid, un paziente ai medici e sanitari dell’ospedale di Vibo: «Grazie, se oggi sono vivo lo devo a voi»

Il 60enne di Mileto è stato ricoverato per alcune settimane in condizioni critiche presso lo Jazzolino. Nei giorni scorsi il suo ritorno a casa

Covid, un paziente ai medici e sanitari dell’ospedale di Vibo: «Grazie, se oggi sono vivo lo devo a voi»
Personale del reparto Covid di Vibo (repertorio)

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Lo aveva promesso a se stesso. Qualora fosse riuscito a vincere la dura battaglia contro il Covid-19 avrebbe gridato a gran voce che in Calabria e nel Vibonese non esiste solo la malasanità, ma anche invidiabili eccellenze, medici e infermieri che con grandi sacrifici e a rischio della propria vita si spendono con enorme professionalità e umanità per salvare i propri pazienti. Oggi G.G., cardiopatico e diabetico 60enne residente a Mileto, questo cruento scontro con il coronavirus può dire di averlo vinto. Dopo settimane trascorse in ospedale, lottando tra la vita e la morte, è ritornato finalmente a casa. Non dimenticando, tuttavia, gli “angeli bianchi” che gli hanno, a conti fatti, ridato letteralmente l’esistenza.

«Avevo forti problemi di respirazione, diabete e febbre alta, dopo che giorni prima dai tamponi effettuati io e la mia famiglia eravamo risultati postivi al coronavirus. Una delle mie figlie, dopo numerosi tentativi, è riuscita a contattare le Usca anti Covid di Pizzo Calabro. Dopo circa un’ora sono arrivate a casa mia una giovanissima dottoressa e un’infermiera. Accortasi della gravità delle mie condizioni di salute, il medico ha subito allertato il Pronto soccorso chiedendo l’intervento di un’unità mobile del 118 affinché venissi trasferito in ospedale e sottoposto a una Tac d’urgenza. Ci sono state difficoltà a reperire l’ambulanza, ma alla fine, dopo qualche ora, grazie alla sua caparbietà ed insistenza ne è giunta una da Serra San Bruno. Ad accoglierla la stessa dottoressa, nel frattempo rimasta al mio fianco per tenere i contatti con i sanitari dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia».

Trasportato presso il nosocomio di Tropea per l’effettuazione della Tac, il 60enne è stato subito dopo trasferito in quello della città capoluogo di provincia. Qui, il ricovero nel Reparto Covid, oggi ospitato nei locali dell’ex Pediatria. «Anche in ospedale – spiega con gli occhi lucidi e visibilmente commosso – ho trovato grande professionalità in tutti coloro che mi hanno assistito, medici, infermieri specializzati e operatori socio-sanitari. Curano gli ammalati con amore, competenza e grande umanità, facendosi trovare sempre pronti a soddisfare ogni loro esigenza. Se oggi sono qui a raccontare la mia avventura, dopo aver lottato per giorni in condizioni critiche – conclude – lo devo proprio a questi “angeli bianchi” che a rischio della loro vita si prodigano strenuamente per salvare le persone contagiate dal Covid-19. Li ringrazio uno a uno, dal primario all’ultimo degli ausiliari».

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