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I Comuni di Briatico e San Gregorio d’Ippona sciolti per infiltrazioni mafiose

Il provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri su proposta del titolare del Viminale Marco Minniti arriva al termine di 9 mesi di lavoro da parte della Commissione d’accesso. Andrea Niglia decade anche da presidente della Provincia di Vibo Valentia

I Comuni di Briatico e San Gregorio d’Ippona sciolti per infiltrazioni mafiose

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali San Gregorio d’Ippona e Briatico, guidati rispettivamente dai sindaci da Michele Pannia e Andrea Niglia, quest’ultimo anche presidente in carica della Provincia di Vibo Valentia. Per entrambi i Comuni, nell’ottobre scorso la Prefettura aveva deciso la proroga dell’attività della Commissione d’accesso agli atti, concedendo altri tre mesi per la verifica di atti e rapporti che evidenziassero un eventuale condizionamento mafioso della vita politico-amministrativa dei due enti locali. Il Comune di San Gregorio d’Ippona è già stato sciolto per infiltrazioni mafiose una prima volta nel 2007. Alla base della nomina della Commissione di accesso agli atti, una serie di segnalazioni da parte delle forze dell’ordine su collegamenti diretti e indiretti fra alcuni amministratori ed esponenti della criminalità organizzata locale riconducibile al clan Fiarè-Gasparro-Razionale. Il 27 maggio 2014, la Dia ha notificato un provvedimento di sequestro di un immobile pure all’attuale sindaco, Michele Pannia, nell’ambito di un’inchiesta su presunte attività illecite del boss Saverio Razionale. Nell’ottobre 2015, la Dia di Roma e Catanzaro ha poi confiscato l’appartamento di San Gregorio d’Ippona dimora della famiglia Razionale, intestato fittiziamente, ad avviso degli investigatori, alla famiglia del sindaco. Per quanto riguarda Briatico, gli organi elettivi del Comune di Briatico sono stati sciolti due volte per infiltrazioni mafiose: nel 2003 con l’amministrazione guidata dal sindaco Costantino Massara (attuale assessore comunale) e nel gennaio 2012 con l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Prestia. Per il sindaco di Briatico, Andrea Niglia, il pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, ha chiesto la condanna a 2 anni per corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose nell’ambito del troncone in abbreviato del processo “Costa pulita”. Si è in attesa della sentenza che dovrebbe arrivare nel mese di giugno. Andrea Niglia, in conseguenza dello scioglimento degli organi elettivi del Comune di Briatico di cui era sindaco, decade automaticamente anche da presidente della Provincia di Vibo Valentia. A norma della legge che regolamenta gli enti locali, le funzioni di presidente della Provincia di Vibo verranno svolte dal vicepresidente, ovvero Alfredo Lo Bianco, consigliere comunale di Vibo. 

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