venerdì,Novembre 29 2024

Abusivismo al Pennello, il procuratore Falvo: «Illegalità diffusa non più tollerabile» – Video

Presente alla demolizione del primo manufatto abusivo nel quartiere marinaro anche il sindaco Maria Limardo: «Lo Stato non arretra e noi non arretriamo»

Abusivismo al Pennello, il procuratore Falvo: «Illegalità diffusa non più tollerabile» – Video

«Quello di oggi è un ulteriore tassello nel percorso della legalità» Pugno duro del Procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo che stamattina, insieme alle massime autorità istituzionali, civili e militari del territorio, con un dispiegamento massiccio di forze dell’ordine, ha preso parte alle operazioni di demolizione di un vecchio fabbricato abusivo mai ultimato situato in via Torino, nella zona Pennello, uno dei quartieri simbolo dell’abusivismo edilizio. «Questa – ha ammesso il Procuratore – è una delle zone più martoriate del territorio. Il quartiere Pennello è uno dei quartieri dove le opere sono state costruite quasi totalmente in modo abusivo, dove c’è tanta illegalità anche dal punto di vista del pagamento dei tributi».

Nella stesse ore era prevista anche la demolizione di un’altra struttura abusiva: il chiosco azzurro. Ma nel tentativo di impedire l’esecuzione del provvedimento Giuseppe Francolino, ex testimone di giustizia, che del chiosco è il titolare, si è barricato insieme a sua moglie all’interno dell’immobile con un cappio al collo e una tanica di benzina in mano.
Sul posto uno dei legali di Francolino, l’avvocato Marco Talarico per il quale il Comune non avrebbe notificato al suo assistito l’atto di demolizione.

Dal canto suo, il capo della Procura di Vibo Valentia «pur comprendendo le ragioni umane di Giuseppe Francolino», si è detto intenzionato a non arretrare di un passo. «In nome della legalità, non possiamo tollerare queste situazioni», ha ribadito. Tuttavia, la presenza della copertura in eternit – e la necessità di reperire una ditta specializzata – ha scongiurato almeno per il momento l’abbattimento.

Presente anche il sindaco Maria Limardo che parla di giornata storica «segno tangibile del cambiamento posto in atto da questa Amministrazione. Lo Stato non arretra, e noi non arretriamo. Si tratta – ha spiegato – di costruzioni abusive. Sulla prima pendeva un’ordinanza di demolizione risalente al 20 maggio 1991, ma mai eseguita. In merito invece al chiosco di piazza Capannina «è da sempre stato abusivo ed è pericolante. Come amministrazione abbiamo emesso un’ordinanza di demolizione che permetterà di ripristinare una passeggiata bellissima. Purtroppo ci vorrà ancora del tempo per via del tetto in eternit. La giustizia è lenta ma inesorabile», ha concluso il primo cittadino che nella stessa mattinata ha accompagnato il procuratore di Vibo al museo della Tonnara.

Nel corso del sopralluogo Camillo Falvo ha auspicato l’imminente riapertura del sito: «Gli spazi occupati abusivamente o abbandonati devono essere restituiti alla società civile – ha affermato – solo così riusciremo a fare ripartire il territorio del vibonese».

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