Nessun abuso, assolto l’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nicotera
L’ente locale si era costituito parte civile ma il Tribunale di Vibo l’ha condannato. Processo durato ben otto anni
Il Tribunale di Vibo Valentia – in composizione collegiale e presieduto dal giudice Giulio De Gregorio – ha assolto con formula piena “perché il fatto non costituisce reato”, l’architetto Emanuele Miano, difeso dall’avvocato Carmine Pandullo, e Mercurio Cimato, assistito difeso dall’avvocato Mario Bagnato, imputati per concorso in abuso d’ufficio in relazione alla violazione della normativa edilizia. L’ufficio di Procura, infatti, aveva ipotizzato (nel lontano 2010) tale reato in seguito ad una denuncia-querela sporta da un privato cittadino, Giuseppe Tomeo che, nell’ambito di rapporti di vicinato con Mercurio Cimato, aveva artatamente sostenuto l’illegittimità di alcuni permessi a costruire in sanatoria rilasciati dall’allora responsabile dell’ufficio Tecnico del Comune di Nicotera – architetto Emanuele Miano –, ritenutosi sempre estraneo ai fatti, così come lo stesso Mercurio Cimato. Al termine di un processo durato otto anni, che ha impegnato la difesa delle parti e il Tribunale per ben 23 lunghe udienze, i legali sono riusciti via via a sgretolare l’impianto accusatorio formulato dalla Procura di Vibo Valentia, tanto che lo stesso nuovo pubblico ministero che ha ereditato il fascicolo, il pm Concettina Iannazzo, ne ha dato pacifico atto durante la sua requisitoria concludendo anche lei per l’assoluzione. L’avvocato Carmine Pandullo ha messo in luce il buon operato dell’architetto Emanuele Miano “che nel corso del suo mandato, quale responsabile dell’ufficio Tecnico, ha operato – ha sostenuto il legale – con l’onestà e rettitudine che lo hanno sempre caratterizzato, nel rispetto assoluto della legge. Tanto più è vero – ha afferma l’avvocato Carmine Pandullo -, che tenuto conto dell’infondatezza delle accuse mosse al mio cliente, ho peraltro chiesto e ottenuto dal Tribunale la condanna della costituita parte civile, il Comune di Nicotera, ai sensi dell’art. 541, comma 2 c.p.p., in favore dell’architetto Emanuele Miano”. Il Comune di Nicotera, infatti, attraverso il proprio difensore, nonostante la richiesta di assoluzione per gli imputati formulata dal pubblico ministero, aveva insistito per l’affermazione della penale responsabilità dell’imputato Miano, chiedendone la condanna. L’avvocato Pandullo è invece riuscito non solo ad ottenere l’assoluzione del proprio assistito, ma anche la condanna del Comune di Nicotera sul presupposto che avesse proposto, e soprattutto continuato, la sua azione civile nella consapevolezza della sua infondatezza fattuale e giuridica, senza cioè la dovuta diligenza esigibile dalla parte civile nel verificare la sussistenza di un ragionevole fondamento della propria pretesa. “Una sentenza – hanno affermato i legali – che rende giustizia a due cittadini onesti”.