Stefanaconi: in Consiglio passa il rendiconto, bocciata la sfiducia al sindaco
Respinta la richiesta della minoranza che in aula attacca: «Sconcertanti e disdicevoli gli atteggiamenti di Solano». Nel documento contabile, secondo la maggioranza, «significativi passi in avanti»
Consiglio comunale a Stefanaconi e prima assise cittadina dopo quella urgente celebratasi su richiesta dell’opposizione il 16 aprile scorso. All’ordine del giorno la mozione di sfiducia che la stessa minoranza aveva anticipato in quella sede e l’approvazione del rendiconto di gestione 2020.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, si registra un intervento della maggioranza che dà conto di «significativi passi in avanti registrati, anche quest’anno, dall’amministrazione guidata dal sindaco, Salvatore Solano. Un trend positivo certificato da dati economico-finanziari chiari e crescenti dai quali emerge: “il progressivo miglioramento della percentuale di riscossione delle entrate con il contestuale abbassamento del fondo di credito di dubbia esigibilità che ha consentito di liberare risorse da destinare, sotto forma di servizi, ai cittadini; il ripiano del disavanzo straordinario e degli ulteriori deficit formatisi; la graduale riduzione, nel corso degli anni, di crediti e debiti che consentono di rappresentare nel rendiconto dati reali nell’ottica di una contabilità priva di artifizi, trasparente ed effettivamente armonizzata; il conseguimento, nonostante le notevoli difficolta causate dal periodo pandemico, di tutti gli equilibri contabili previsti dalle normative vigenti».
Si parla quindi di «conti in ordine, frutto di una gestione oculata e trasparente della cosa pubblica e di un lavoro svolto con spirito di abnegazione e alto senso di responsabilità civile e istituzionale».
Mozione di sfiducia respinta
Per ciò che attiene la mozione di sfiducia al sindaco, essa è stata respinta dall’assemblea con sei voti contrati e quattro a favore. Sul punto, il capogruppo di “Movimento per Stefanaconi”, Nicola Carullo, si è così espresso: «La seduta si è svolta nell’imbarazzante silenzio di tutti i consiglieri di maggioranza, nessuno dei quali è mai intervenuto, nemmeno dopo l’articolato e motivato intervento del sottoscritto che ha messo in particolare risalto come gli sconcertanti, disdicevoli atteggiamenti del sindaco che, al contrario, dovrebbero essere sempre comunque e indiscutibilmente irreprensibili per il ruolo che ricopre, non sono stati biasimati solo da quattro consiglieri del Comune di Stefanaconi ma hanno lasciato increduli cittadini, forze politiche, sindaci e rappresentanti istituzionali della provincia. In tutti – ha aggiunto – un senso di biasimo, sconcerto e condanna».
A fargli eco il consigliere Carmelo Disì, già vicesindaco da tempo dissociatosi dalla maggioranza, che ha rimarcato come la precedente seduta di Consiglio «praticamente si sia rivelata inutile. Abbiamo assistito semplicemente – ha rimarcato – al solito comizio autoreferenziale del sindaco senza il minimo cenno all’unico punto all’ordine del giorno che lo riguardava personalmente».
I consiglieri d’opposizione, all’atto del voto della mozione, «invitavano tutti a votare ricordando che, nel caso venisse sciolto questo consiglio comunale, chi non ha ritenuto di votare la nostra mozione di sfiducia al sindaco, sarebbe quanto lui responsabile dei conseguenti disastri amministrativi e della vergogna che andranno a ricadere sulla intera nostra comunità».
Nel corso del Consiglio, convocato dal presidente Domenico Barbalaco, l’assise ha inoltre istituito il “Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione e esposizione pubblicitaria” e approvato, quindi, il relativo regolamento.