domenica,Dicembre 1 2024

Muro della Don Bosco, le reazioni: «Arroganza fuori dal normale»

Contestazioni bipartisan alla scelta dell’Amministrazione comunale. Dal Pd alla Lega aspre critiche alla scelta e alle modalità con le quali è stata operata

Muro della Don Bosco, le reazioni: «Arroganza fuori dal normale»

L’abbattimento di una porzione del muro perimetrale del complesso scolastico della “Garibaldi-Don Bosco” ha ingenerato una serie di reazioni sul piano politico. Il segretario cittadino del Partito democratico Francesco Colelli ha così commentato: «Al di là dell’essere in accordo o meno sul tema dell’abbattimento del muro della Garibaldi, questo è un gesto di un’arroganza fuori dal normale. Alle prime ore dell’alba, come un ladruncolo qualunque. Questa è la giunta che se ne frega del confronto con la città. Non è accettabile che un sindaco, democraticamente eletto, si comporti da sovrano del Regno».

Pagano (Lega): «Proposte non ascoltate»

Michele Pagano, coordinatore cittadino della Lega, si unisce al coro: «Nonostante le numerose richieste provenienti da cittadini ed istituzioni volte a chiedere al sindaco di Vibo Valentia di revocare la determina con la quale si è deciso l’abbattimento di una porzione del muro di cinta del complesso Don Bosco-Garibaldi in piazza Martiri d’Ungheria, stamattina si è proceduto alla demolizione per la creazione di un altro varco. Come Lega avremmo gradito un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni e delle scuole coinvolte, un ascolto più attento di chi ha portato motivate istanze diverse».

Pagano prosegue: «Non è certo così che si può chiedere ai cittadini di essere protagonisti del futuro della città, mettendoli di fronte ad una decisione presa e portata avanti senza dare ascolto a chi la pensa diversamente. La partecipazione alle politiche pubbliche è una condizione essenziale per una governance effettiva e condivisa del territorio. La mancanza di ascolto, secondo noi, è un approccio sbagliato al rapporto con i cittadini. Le proposte e le osservazioni portate dovevano essere considerate e vagliate dall’Amministrazione per un’eventuale rimodulazione della scelta effettuata che poteva portare a diverse determinazioni, diverse – appunto – dall’abbattimento del muro».

Vibo democratica: «Dibattito ignorato»

Per il gruppo Vibo democratica, composto dai consiglieri comunale Marco Miceli e Giuseppe Policaro: “Le decisioni presuppongono il coinvolgimento di tutti e soprattutto delle Istituzioni dello Stato, come rimarcato ieri dal Prefetto appena insediato. È una deriva decisionista che ignora il dibattito democratico”.

«La città ha altre emergenze»

Contestano la scelta del primo cittadino anche altri consiglieri d’opposizione: Lorenza Scrugli, Silvio Pisani, Loredana Pilegi, Laura Pugliese e Pietro Comito.

Sono davvero tante – scrivono – ele emergenze in città nel settore delle opere pubbliche. A partire proprio dalla buca davanti al cancello d’ingresso della scuola Garibaldi-Don Bosco che ogni giorno mette a repentaglio l’incolumità degli alunni, le voragini e le pessime condizioni in cui versano i marciapiedi di via Parodi a Vibo Marina, di via Roma a Porto Salvo e sulla sp 11 per Triparni. E ancora le buche nella centrale via Dante Alighieri, quelle nella strada di ingresso alla stazione ferroviaria, i numerosi marciapiedi disseminati di barriere architettoniche, la perenne emergenza idrica che attanaglia l’intero territorio comunale e in particolare le frazioni, il piano di emergenza Comunale non adeguato alla normativa vigente, il degrado in cui versa la villa Comunale. Ma l’amministrazione Comunale – rimarcano – anziché impiegare risorse economiche per risolvere le innumerevoli criticità le utilizza per abbattere un pezzetto di muro funzionale esclusivamente per consentire l’accesso a dei giochi che allo stato attuale versano in condizioni di degrado, che sembrerebbero non rispettare le normative sulla sicurezza e a cui si potrebbe tranquillamente accedere dal cancello che si trova solo pochi metri più avanti”.

«Non c’è un progetto di riqualificazione»

“Demolendo questo muro, al costo di 4750 euro cioè circa 1250 euro a metro lineare – sottolineano –  il Comune compie un’opera non inserita, allo stato, in nessun progetto di riqualificazione urbana e viene attuata la mattina presto, quasi di nascosto, ignorando il dibattito in corso con consiglieri, cittadini, associazioni e comunità scolastica nonché il dissenso espresso, nei confronti della demolizione, dalla maggioranza dei cittadini vibonesi, stessa maggioranza che democraticamente, sta consentendo a questa parte politica di governare la città.
Non siamo contrari ad un progetto più ampio di riqualificazione della piazza, tempestivamente condiviso e concertato ma questa opera non è, in alcun modo, propedeutica a tale intervento del quale, ad oggi, non vi è traccia. Quest’amministrazione non ha alcuna visione organica di città”.
“Ci opporremo con insistenza e fino alla fine del nostro mandato, con tutti gli strumenti che la legge ci consente a modus operandi come questo”, concludono infine gli esponenti di minoranza.

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