«Giù le mani dal nostro muro», anche la dirigente della Don Bosco al sit in contro l’abbattimento
Alla manifestazione di protesta per impedire l'abbattimento di parte del muro di recinzione della scuola pure i consiglieri d'opposizione e qualche genitore
Si è svolto stamattina alle 8 un sit in spontaneo per impedire la demolizione di parte del muro di recinzione della scuola “Complesso Garibaldi-don Bosco” di Vibo Valentia. A capo della mobilitazione i consiglieri di opposizione Marco Miceli , Giuseppe Policaro, Lorenza Scrugli, Loredana Pilegi e Pietro Comito che nelle scorse ore hanno portato alla luce la determina con la quale il Comune autorizza i lavori a una ditta che avrà il compito di abbattere una porzione di recinzione. Un intervento che nelle intenzioni dell’Amministrazione guidata dal sindaco Maria Limardo, permetterà di accedere al parco giochi che si trova nel cortile della Scuola.
Davanti ai cancelli del plesso ubicato in piazza Martiri d’Ungheria, una delegazione di genitori e la dirigente scolastica Mimma Cacciatore: «Che senso ha demolire un muro storico? Se proprio si vuol rendere fruibile il parco giochi, c’è già un accesso, il cancello della scuola che potrebbe rimanere aperto. Un altro accesso – ricorda – è sul retro del plesso trasformato dalle precedenti amministrazioni in un’area di sosta (con tanto di parcheggiatore abusivo) che mette a rischio l’incolumità degli studenti. La stessa ci mostra una pericolosa voragine davanti a scuola, segnalata e protetta da una transenna movibile. E proprio a ridosso del parco giochi una cassetta elettrica a vista con lo sportello divelto e i fili scoperti. «Perché – si domanda la preside – impiegare 4mila euro per abbattere un muro storico di pertinenza della scuola, piuttosto che sistemare le tante criticità che ci sono in città?».
Da qui l’appello rivolto al sindaco affinché ritorni sui propri passi, revocando la delibera. Ad esprimere il forte dissenso il Presidente della V Commissione controllo e garanzia, il consigliere Pietro Comito: «Solo ieri mattina ho visionato la delibera che ritengo sbagliata. Questi sono muri storici. Se necessario – conclude – ci incateneremo davanti ai cancelli della scuola pur di impedire uno scempio».