Scontro Diocesi-Fondazione di Natuzza, ecco chi sta con il vescovo
Diversi gli attestati di vicinanza che stanno giungendo a monsignor Luigi Renzo, mentre altri fedeli hanno avviato una raccolta firme da inviare in Vaticano per chiedere al presule di revocare il divieto di culto
Mentre gli “aficionados” dei “volti storici” della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” sparano a zero a mezzo stampa o promuovono raccolte di firme tese a costringere monsignor Luigi Renzo a revocare il divieto di culto, a consacrare la nuova chiesa e a far riprendere ai gruppi e ai cenacoli di preghiera le loro attività, rinunciando alle riforme dello statuto da lui richieste, nel contempo al vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea continuano ad arrivare molteplici (a quanto sembra nell’ordine delle migliaia) attestati di vicinanza e le prese di distanza da tali iniziative, da parte di personalità e realtà non certo ostili a Natuzza Evolo, anzi. Tra queste, bisogna sicuramente annoverare Valerio Marinelli, il professore della Facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria, autore di una decina di volumi sull’umile donna di Paravati, riconosciuto a tutti gli effetti come il biografo ufficiale della mistica calabrese, morta nel giorno di Ognissanti del 2009. Ma anche folte rappresentanze del variegato popolo dei figli spirituali di “Mamma Natuzza”, in particolare molti gruppi mariani di preghiera sorti su suo input in Calabria, in Toscana, in Campania e in altre regioni d’Italia, i quali in queste ore si stanno dissociando da raccolte di firme da inviare alle autorità vaticane, preferendo, “come fatto finora”, continuare il cammino di fede “nel silenzio e nella preghiera, in obbedienza alla Santa Madre Chiesa, auspicando che si superi questo momento doloroso per tutti”. Ciò “in comunione e in ossequia obbedienza” al presule miletese “quale nostro pastore”, al quale viene tra l’altro assicurata “la costante preghiera nei cenacoli” e richiesta “la sua paterna benedizione”.
Alcuni, poi, si stanno rivolgendo al vescovo andando oltre, definendo tali iniziative “stupide azioni di disturbo” che dimostrano “una completa ignoranza dei motivi del contendere e malafede”. Lo sbandamento tra i devoti di “Mamma Natuzza” è palpabile, lo scoramento anche, le prospettive, almeno nel breve periodo, tutt’altro che rosee. Unica nota positiva, in uno scenario sempre più tendente al fosco, la visita del neo presidente della Fondazione Pasquale Anastasi a monsignor Renzo, all’indomani della sua controversa elezione. Dall’incontro sarebbero emersi elementi di apertura che farebbero ben sperare. L’assemblea dei soci fondatori si riunirà entro fine aprile per approvare il bilancio consuntivo. In quella data si capirà se dalle parole si è passati ai fatti, se le beghe di paese e le “trame di palazzo” avranno finalmente lasciato il passo al bene comune. In modo da non disperdere l’enorme patrimonio di fede elargito a piene mani in vita da colei che amava definirsi “verme di terra”, che poi è quello che realmente interessa alla miriade dei suoi figli spirituali sparsi per il mondo.
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