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L’intervento | Il 21 marzo a Vibo: punto di arrivo e di partenza

Il “grazie” di Libera ai 12mila scesi in piazza in memoria delle vittime innocenti di mafia: «La città è stata invasa dal fresco profumo della libertà. Ora è compito di tutti alimentarlo e difenderlo dal puzzo delle mafie»

L’intervento | Il 21 marzo a Vibo: punto di arrivo e di partenza

Abbiamo lasciato passare alcuni giorni indispensabili per poter realizzare quello che mercoledì scorso è successo a Vibo, avevamo bisogno di tempo per riflettere, per mettere a posto le emozioni e i pensieri. Ancora stentiamo a crederci, ci guardiamo con una felicità particolare che traspare dalle curve dei nostri sorrisi, un misto di stupore, gioia e stanchezza che abbiamo impresso nei nostri occhi con l’immagine di un fiume inarrestabile di gente che testimonia bellezza e dignità tra le strade di una provincia, quella vibonese che nell’ultimo periodo sta vivendo un’escalation criminale da non sottovalutare. 

Ragazzi e ragazze trepidanti con grandi striscioni e grandi sorrisi, bambini e bambine che volevano esserci per gridare contro la ‘ndrangheta parole di vita e di libertà con la purezza che è propria del loro tempo, adulti e anziani commossi da quei colori e da quella voglia di ribellione di chi crede che anche Vibo Valentia e tutta la Calabria, abbiano un’altra possibilità.

Gli occhi lucidi dei familiari delle vittime innocenti della ‘ndrangheta che in prima fila, hanno marciato per le vie della città, offrendo il loro dolore e la loro sofferenza per fermare la mattanza, il sangue che ha colorato d’inferno e purtroppo ancora colora, questa terra. A loro, il nostro “grazie” più grande, perché non hanno mai smesso di chiedere verità e giustizia per i loro cari, perché ci affiancano instancabili, nel faticoso percorso di costruzione di un domani diverso, con lo sguardo saggio e fiducioso e sopratutto perché non hanno mai esitato un attimo nell’accompagnarci con la loro testimonianza donandoci il significato alto e vivo della memoria. La loro battaglia è la nostra, il loro dolore è il dolore di una terra martoriata che alza la testa e vuole una sinfonia nuova.

Il 21 marzo abbiamo (ri)affermato il nostro impegno per un futuro più giusto, libero dalle mafie, dalla corruzione e dalla violenza, per un presente a portata d’uomo e per ridare dignità al nostro passato. Abbiamo testimoniato il diritto di vivere i nostri luoghi, i nostri quartieri e le nostre città senza paura, ma dobbiamo ricordare di avere un dovere morale, etico e sociale indispensabile, quello di difendere la terra da partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori. Lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti delle mafie, che il 21 marzo in 4000 posti tra Italia, Europa e America Latina, hanno gridato con le nostre voci, camminato sulle nostre gambe e guardato il mondo con i nostri occhi lungimiranti e rivoluzionari. Il 21 marzo è un giorno in cui ognuno e ognuna di noi, si ricarica guardando l’altro e riconoscendosi in quei passi sicuri, per continuare a testa alta, le piccole battaglie quotidiane.

Un punto di arrivo e di partenza. Vibo Valentia è stata invasa dal fresco profumo della libertà e ora è compito di ognuno di noi alimentarlo e difenderlo dal puzzo delle mafie, del compromesso sociale, della massoneria deviata e da ogni forma di oppressione e violenza. Il 21 marzo non ci siamo fermati, infatti sabato scorso siamo stati alla casa circondariale di Vibo Valentia per ricordare le vittime innocenti delle mafie insieme ai detenuti. Abbiamo portato anche lì il significato profondo e alto, della nostra primavera perché anche nei confronti di chi ha sbagliato dobbiamo tendere la mano  nella speranza e la possibilità concreta di un riscatto.  

Grazie 12000 volte. Vorremmo abbracciarvi in una stretta al cuore calorosa e forte. Grazie a tutti i ragazzi e le ragazze che abbiamo incontrato lungo i 100 Passi Verso il 21 Marzo, alle loro lacrime, le loro domande e i loro dubbi, grazie ai loro insegnati e ai dirigenti che ci hanno spalancato le porte dei loro istituti. Grazie anche a chi è stato più riluttante perché ha fatto accendere ancora di più la nostra fiamma e il nostro impegno, alimentando la sete instancabile di fare sempre più e sempre meglio. Grazie a tutte le realtà associative e non, con cui abbiamo dialogato e immaginato questa giornata.

Grazie a tutti coloro i quali hanno dato un contributo indispensabile per poter dire “Ce l’abbiamo fatta“. Grazie a chi ancora ci crede, a chi spera, a chi si batte, a chi lotta, a chi non si ferma di fronte alla sofferenza ma la trasforma in impegno, grazie a chi vive la vita appieno, a chi non ha paura di far vincere il coraggio, a chi denuncia, a chi ci mette la faccia. Il sentiero è ancora lungo e difficile e non ci resta che augurarvi e augurarci un buon cammino lungo la strada comune che è quella della parte giusta e come dice il nostro don Luigi “non è un luogo dove stare ma un orizzonte sempre da raggiungere“.

*Coordinamento Libera Vibo Valentia

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