Gli picchiano il figlio e va in piazza a Pizzo armato di pistola: condanna definitiva
La Cassazione ridetermina la pena per un 51enne che nel 2015 era stato arrestato dai carabinieri nei pressi dell’ospedale di Vibo
La settima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di Umberto Greco, 51 anni, di Pizzo Calabro, rideterminando la pena inflitta in un anno, 8 mesi, 20 giorni e 1.667,00 euro di multa.
La Suprema Corte ha infatti annullato la condanna per il reato di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, ritenendola assorbita nel reato di detenzione e porto abusivo di arma clandestina in quanto con matricola punzonata. Nel caso di specie si tratta di una pistola calibro 6,35 di fabbricazione belga con colpo in canna e relativo munizionamento.
I fatti al centro del processo, e per il quale si è ora arrivati alla sentenza definitiva con il deposito delle motivazioni del verdetto, fanno riferimento ad un episodio risalente all’8 agosto del 2015 quando Umberto Greco si era recato in piazza Repubblica a Pizzo dopo aver appreso che il figlio aveva avuto una lite con un gruppo di giovani. Giunto in piazza a bordo della sua autovettura con il proposito di scovare gli aggressori del figlio, Umberto Greco avrebbe tirato fuori la pistola iniziando ad agitarla davanti agli occhi di numerosi passanti e turisti presenti in strada. Dopo il fuggi-fuggi generale, sul posto erano intervenuti prontamente i carabinieri della locale Stazione coadiuvati dai colleghi di Soriano e da quelli di una gazzella del Nucleo radiomobile.
I militari dell’Arma erano riusciti poi a bloccare Greco nei pressi dell’ospedale civile di Vibo Valentia dove il figlio si era recato per farsi medicare alcune ferite riportate a seguito della colluttazione. La pistola era stata trovata sotto il sedile lato guida.