Narcotraffico: operazione “Overing”, dalla cocaina ai falsi quadri d’autore
I vibonesi protagonisti con i broker già coinvolti in “Pizza connection” sull’asse Italia-Usa. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi teste della difesa di Danilo Fiumara per i falsi “Renoir”
Incarico ad un perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali e poi via al controesame del maresciallo Salvatore Blanco del Ros di Catanzaro, uno degli investigatori principali dell’inchiesta “Overing” contro il narcotraffico internazionale che ha svelato le rotte dello stupefacente delineando il ruolo di alcuni imputati interessati anche al mercato clandestino dei quadri d’autore con Vittorio Sgarbi citato quale teste a discarico. Questo lo scenario emerso oggi dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Lucia Monaco, chiamato a giudicare 17 imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario.
I viaggi a Pesaro ed in Costa Rica. Nel corso del controesame condotto dall’avvocato Filippo Accorinti, dalla deposizione del teste Blanco è emerso che oltre alla Colombia, paese fondamentale per il traffico di cocaina si sarebbe rivelato pure il Costa Rica con Michele Flemma, 43 anni, di Perugia, fra gli imputati del processo, pronto a recarsi proprio in tale Stato per trattare una partita di sostanza stupefacente. Al centro delle trattative, in ogni caso, gli investigatori hanno posto Ambrosio Aniello, 59 anni, di Riccione, definito dal teste in aula come un “broker della cocaina” che avrebbe ceduto lo stupefacente a Giuseppe Foti, 40 anni, di Stefanaconi, quest’ultimo però assolto il 27 gennaio scorso al termine del processo con rito abbreviato. Secondo la testimonianza resa in aula dell’investigatore, a Pesaro si sarebbero incontrati Michele Flemma, Ambrosio Aniello e Giuseppe Foti, con Aniello che avrebbe poi consegnato un pacco a Foti contenuto all’interno di un borsone. Lo stupefacente è stato poi sequestrato mentre era in partenza per Milano.
Un ruolo nel narcotraffico avrebbe avuto pure Saverio Patania, 41 anni, di Stefanaconi, condannato il 27 gennaio scorso a 5 anni di reclusione al termine del processo con rito abbreviato. Nonostante il linguaggio criptico usato da Saverio Patania nei dialoghi telefonici intercettati, gli inquirenti sono ugualmente riusciti ad individuare e sequestrare diversi chili di sostanza stupefacente. Significativo, secondo la testimonianza dell’investigatore, anche il sollecito a saldare i debiti che Ambrosio Aniello avrebbe rivolto a Saverio Patania.
Da “Pizza connection” ai falsi quadri di Renoir. Dalle indagini è poi emerso anche il ruolo di alcuni narcotrafficanti nel mercato clandestino dei quadri d’autore. La vicenda del traffico di sostanze stupefacenti si interseca infatti con un una vicenda che richiama il traffico di opere d’arte. Nel caso di specie alcuni falsi quadri di Renoir per i quali sono già stati processati ed assolti a Treviso, dal reato di ricettazione, Raffaele Fiumara di Francavilla Angitola, detto “Lello”, Vincenzo Attisani di Francavilla e Ambrosio Aniello. Proprio quest’ultimo, fra i principali protagonisti della storica operazione antidroga degli anni ’80 dell’F.B.I. e della polizia di Palermo denominata “Pizza connection”, una volta uscito dal carcere (detenuto negli Usa insieme a Raffaele Fiumara) avrebbe ripreso i contatti con Fiumara per la vendita di alcuni quadri fatti visionare persino al critico d’arte Vittorio Sgarbi che si presentò però con i carabinieri facendoli arrestare. Oggi lo stesso Vittorio Sgarbi figura nella lista testi della difesa di Danilo Fiumara e la sua escussione è già stata ammessa dal tribunale di Vibo Valentia.
Gli imputati. Associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale di cocaina l’accusa contestata dalla Dda di Catanzaro. Sotto processo a Vibo si trovano : Ciro Davolo, 64 anni, di Vibo Valentia; Danilo Fiumara, 47 anni, di Francavilla Angitola (Vv); Filippo Corello, 31 anni, di Vena Superiore(Vv); Antonio Cortese, 50 anni, di San Gregorio d’Ippona (Vv); Bruno Fuduli, 55 anni, di Filandari (Vv), già collaboratore di giustizia nell’inchiesta “Decollo” del 2004 sul narcotraffico e poi arrestato in altra operazione; Domenico Prestinenzi, 54 anni, di Bivona, frazione di Vibo Valentia; Ferdinando Rossi, 47 anni, di Marano (Na); Giuseppe Schiariti, 35 anni, di Panaia, frazione di Spilinga (Vv); Saverio Serra, 45 anni, di Vibo Valentia, ma residente a Campogalliano (Mo); Vito Serratore, 48 anni, di Pizzo Calabro; Aniello Ambrosio, 59 anni, di Riccione; Riza Baco, 38 anni, albanese residente a Fiano Romano; Michele Flemma, di Perugia, 42 anni; Correa Gonzales Guillermo Leon, 40 anni, colombiano; Aldo Gorgaj, albanese, 38 anni, residente a Fiano Romano; Maria Caren Alvarez Velasquez, 41 anni, colombiana, residente a Scandicci; Elton Zotaj, 36 anni, albanese, residente a Fiano Romano, latitante.
Il 27 gennaio scorso, invece, si è registrata la sentenza per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato (LEGGI QUI: Narcotraffico: operazione “Overing”, 10 condanne e 6 assoluzioni in abbreviato)