giovedì,Marzo 28 2024

Armi e ricettazione: Cassazione deposita motivi di condanna per il vibonese Gentile

Il giovane è stato ritenuto colpevole di detenzione illecita di un fucile a canne mozze, una pistola e diverse munizioni

Armi e ricettazione: Cassazione deposita motivi di condanna per il vibonese Gentile

Depositati dalla Cassazione i motivi pe i quali nel novembre scorso è stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Sergio Gentile, 38 anni, di Vibo Valentia, avverso la sentenza con cui la Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato il verdetto del gip di Vibo che l’aveva condannato, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa per i reati di ricettazione, illecita detenzione di una pistola di provenienza clandestina calibro 7,65, di un fucile cal. 12 a canne mozze e illecita detenzione di munizioni calibro 7,65 e calibro 12.

Per la Suprema Corte, il ricorso di Sergio Gentile (in foto) è basato su motivi “manifestamente infondati e non consentiti, in quanto si risolvono nella prospettazione di una possibile lettura alternativa delle risultanze istruttorie secondo lo schema tipico di un gravame di merito che non può trovare ingresso nel giudizio di legittimità” in Cassazione.

Era stato un dialogo finito al centro di un’intercettazione ad “incastrare” l’imputato in quanto nello stesso, ad avviso dei giudici, Sergio Gentile avrebbe rassicurato i familiari circa l’assenza delle sue impronte digitali sull’arma “che aveva provveduto a pulire, utilizzando un panno bagnato, ed aggiungeva che il coimputato Iannello si era addossato l’esclusiva responsabilità delle armi rinvenute nel corso della perquisizione”.

La Cassazione sottolinea di non poter valutare il contenuto ed il significato della prova, che spetta invece ai giudici di merito. Da qui l’inammissibilità del ricorso.

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